Nonostante una positiva “fan base” ,ed un campionato di serie B seguitissimo dai tifosi dei club di riferimento, lo studio di Report Calcio 2015 , rileva che il “risultato netto aggregato dei club di serie B”, quantifica una perdita d’esercizio totale pari a 74 mln di euro (valore esercizio precedente 61 mln di euro). Le societa’ di serie B, al termine della propria stagione sportiva, determinano , una perdita d’esercizio pari a 3,36 mln di euro. Sulla base dei dati aziendali di Report Calcio 2015, le “governace delle societa’ di calcio di serie B”, al fine di evitare ai soci dei club di riferimento, ricapitalizzazioni per recuperare le perdite di esercizio, devono attivare progetti di bilancio in sintonia con la normativa del” fair play finanziario”.
La “situazione economica” delle societa’ della serie cadetta rileva come il “costo del lavoro” risulta essere aumentato del 6,2% (da 8,1 mln di euro a 8,6 mln di euro medi per club), in considerazione dell’aumento dei ricavi, “l’incidenza del costo del del lavoro” e’ diminuito dall’85% all’80%. Sul fronte ricavi, diminiuscono i “ricavi della gestione caratteristica” ( ricavi da stadio e ricavi da sponsor- 33%, ricavi da diritti tv – 41%) , mentre sono aumentati: del 29% i “ricavi da plusvalenze” derivanti dalla cessione dei calciatori , e del 23% i “ricavi da contributo in conto esercizio”.
La situazione finanziaria rileva invece che l’indebitamento totale medio per club e’ aumentato in un anno del 40% (da 17,5 mln di euro a 24,5 mln di euro). A seguito di una crisi di liquidita’ risultano essere aumentati in un anno : del 165% i debiti commerciali ( da 2,6 mln di euro a 7 mln di euro), del 14% i debiti finanziari (da 4,9 mln di euro a 5,6 mln di euro ), del 15% i debiti tributari ( da 3,9 mln di euro a 4,5 mln di euro). Il “patrimonio netto” medio per club ritorna essere pari al valore di due anni precedenti pari ad euro 3,1 milioni di euro, “l’indice di liquidita’” diminuisce dal 20% al 12% , “ l’indice di indebitamento” diminuisce da 10,8 mln di euro a 8,6 mln di euro.
La gestione delle società di calcio, al pari di ogni altra azienda , deve essere finalizzata a determinare il giusto “equilibrio economico finanziario”, calcolando un corretto “break event point” (BEP), tra i costi e ricavi aziendali. Allo stato i club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato” , ed ai “fattori della produzione” utilizzati. Il “prodotto” spettacolo , ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” , per il mercato , per i tifosi, e per le aziende sponsor.
In tema di fidelizzazione dei tifosi, anche grazie al sistema di ”customer relationship management” (CRM), le società di calcio, possono ampliare le proprie capacità attrattive, sia nei confronti dei propri supporters e sia verso gli sponsor, determinando la soluzione ideale, per gestire l’intera sfera relazionale, che si identifica verso la propria squadra del cuore. Tifosi “aziendalisti” e “tifosi ultras”, due modi differenti di “amare” la propria squadra del cuore, e supportare in termini di “ricavi da stadio” il proprio club.
Antonio Sanges dottore commercialista
Commenta