Pagare in contanti. Quando è possibile? (di Luca De Franciscis)

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luca de franciscisOramai è noto che con la nuova legge di stabilità, dal 1 gennaio 2016, l’uso del contante ha nuovi limiti, ma quali sono le restrizioni imposte per la sua libera circolazione?

Con l’innalzamento da 1.000,00 a 3.000,00 euro del limite, per il trasferimento di denaro contante, sarà possibile acquistare in contanti qualsiasi cosa fino a tale limite. Tale limite non si applica ai turisti stranieri residenti fuori dall’Unione Europea che dovranno soltanto essere identificati e lasciare fotocopia del passaporto; potranno acquistare liberamente in contanti fino a 15000 euro, anche se appare rara questa facoltà, per l’utilizzo delle carte di credito.

Per gli assegni bancari, postali e circolari bisogna fare una distinzione. Possono essere emessi in forma libera (senza la causa “non trasferibile”) fino a 999,99 euro, ovvero inferiore a 1000 euro;  per somme superiori, invece possono essere emessi soltanto con l’apposizione  della clausola “non trasferibile”.

Per ottenere assegni inferiore ai 1000 euro, però, sarà necessario una specifica richiesta scritta e pagare l’imposta di bollo di 1.50 euro per ogni singolo assegno richiesto. Gli assegni emessi  “a me medesimo” di qualunque importo siano, non potranno circolare e sarà possibile soltanto la girata per l’incasso in banca o alle Poste Italiane.

Non è consentito frazionare gli importi per eludere la legge, tranne che si tratti di distinte e autonome operazioni o anche, quando per la medesima operazione sia previsto contrattualmente un pagamento frazionato o, ancora, quando il frazionamento del pagamento scaturisce da un preventivo accordo tra le parti, come nel caso di pagamento rateale.

Rimane inalterato il limite di 1000 euro per i libretti al portatore (postali, bancari), per il trasferimento di titoli al portatore in euro o in valuta estera, per le rimesse di denaro cosiddette “money trasfer”, ovvero per i trasferimenti di denaro all’estero a mezzo di circuiti, alternativi alle banche, che permettono l’invio di denaro in qualsiasi parte del mondo.

I canoni di locazione di unità abitative ora possono essere pagati con denaro contante nel limite di 3000 euro, e non vi è più l’obbligo di pagamento che ne assicuri la tracciabilità tramite il canale bancario, con assegni, bonifici bancari o postali e, comunque, ogni altro strumento idoneo a garantire la piena tracciabilità delle operazioni. La tracciabilità rimane per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, un tempo chiamata “edilizia popolare”, ovvero degli alloggi, box, posti macchina e pertinenze degli appartamenti, che sono stati realizzati e/o ristrutturati con fondi pubblici. Di solito tali alloggi sono di proprietà dei Comuni.

Il passaggio da 1000 a 3000 euro, è stato oggetto di un acceso dibattito politico, e le restrizioni alla libera circolazione del denaro, trovano spiegazione nel fatto che è necessario fronteggiare l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro. Per l’antiriciclaggio non mutano i provvedimenti di segnalazione per le operazioni sospette e gli intermediari responsabili, nei limiti delle loro attribuzioni, quando hanno notizia di infrazioni alle limitazioni sulla circolazione del contante, riferiscono entro 30 giorni al Ministero dell’Economia.

Un elemento di sospetto è il ricorso frequente o ingiustificato a operazioni in contante, anche se non in violazione dei limiti previsti, come il prelievo o il versamento in contante con intermediari finanziari, di importo pari o superiore a euro 15.000,00.

Non vi sono impedimenti per le operazioni di prelievo e/o di versamento contante oltre la soglia dei 3.000,00 euro richieste da un cliente ad una banca; queste operazioni non concretizzano automaticamente una violazione normativa e, pertanto, non comportano in capo all’intermediario, l’obbligo di effettuare la comunicazione al MEF e all’Agenzia delle Entrate.

Per le violazioni alle norme è prevista una sanzione amministrativa, che può andare dall’1% al 40% dell’importo trasferito e, comunque, non inferiore a 3 mila euro.

Il denaro interferisce con le coscienze, modella gli stili di vita, dà adito a tanti sogni e ad alcuni, le limitazioni all’uso del contante, ovvero a quel pezzo di carta colorata, danno fastidio e sentono una limitazione al loro modo di vivere. Bisogna però tener conto degli interessi dello Stato e dei controlli che è tenuto ad effettuare.

D’altronde il vivere civile e la felicità sono misure legate alla singola persona, è un valore individuale che ci fa dire cosa ci rende felici e cosa no. Solo nel Bhutan esiste una felicità collettiva misurata dal FIL “felicità interna lorda”.

Luca De Franciscis

dottore commercialista

www.studiodefranciscis.it

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