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Notaio salernitano a processo per la vendita di una immobile

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Nei guai un notaio salernitano di 70 anni che dovrà difendersi in tribunale dall’accusa di falso per aver consentito ad un imprenditore  di vendere la sede dell’azienda senza che gli altri soci ne fossero a conoscenza. Ieri il rinvio a giudizio sia del professionista sia del cliente, che nel 2006 si era rivolto a lui per sottoscrivere l’atto di vendita di un capannone e del terreno circostante.  Una vendita di 770 mila euro a fronte- secondo l’accusa- di un valore commerciale dell’immobile vicino ai due milioni e mezzo.

Ma per quel presunto favore non c’è traccia di un accordo per cui lo stesso beneficiario- un imprenditore- non è finito nel procedimento giudiziario approdato davanti al giudice delle udienze preliminari presso il tribunale di Salerno, Renata Sessa, che ha accolto le richieste del pubblico ministero Marinella Guglielmotti disponendo il giudizio per il notaio e l’amministratore della società. Dovranno comparire in aula il 9 gennaio del 2017 davanti ai giudici della seconda sezione penale .

Nell’atto di vendita datato 23 febbraio 2006, avente ad oggetto il capannone e il terreno pertinenziale per complessivi 3.610 metri quadrati di proprietà della stessa società, in favore dell’acquirente, attestava che l’imprenditore, poi finito nei guai, era autorizzato in virtù dei poteri a lui conferiti dallo statuto sociale. circostanza- secondo il pubblico ministero Marinella Guglielmotti-non veritiera non essendo autorizzato in virtù dei poteri a lui conferiti o alla legge a vendere la sede sociale dove si esercita l’oggetto sociale, potere riservato ai soci ai sensi dell’articolo 2479, comma 2, numero 5.

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