Pasqua e Pasquetta, è boom negli agriturismi salernitani

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pasquetta agriturismo cibo ristoranteAgriturismi salernitani verso il tutto esaurito per il pranzo di pasquetta. E’ boom di prenotazioni soprattutto nel Cilento: Paestum, Santa Maria di Castellabate, Ascea, Palinuro e Marina di Camerota le località più richieste. Molto bene il Vallo di Diano e l’area del Bussento dove per il pranzo del Lunedì dell’Angelo è difficile trovare posti disponibili. Un po’ più a rilento gli Alburni – dove le prenotazioni sono condizionate dalla difficile viabilità – ma anche qui si va verso il “sold out”.

Tutto esaurito, infine, per la Costiera Amalfitana: le strutture sono al completo da giorni. “I nostri agriturismi per pasquetta sono pieni – rivela il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – le stime dell’Associazione Terranostra confermano per la provincia di Salerno un boom di prenotazioni soprattutto per il pranzo di pasquetta. Più a rilento i pernottamenti con un indice di riempimento che non supera il 70 per cento. Sul fronte della ristorazione va decisamente meglio e il dato conferma il trend di crescita di queste strutture dove il richiamo alle tradizioni, i prodotti tipici e la possibilità di svago rappresentano sempre più una valida alternativa al pic-nic fuori porta”.

Il costo stimato dalla Coldiretti Salerno di una vacanza in agriturismo durante il fine settimana di Pasqua, compreso il tradizionale pranzo pasquale, non supera i 150 euro a persona, a seconda dei servizi offerti. “Anche queste festività confermano la tendenza alla prenotazione last minute – spiega Amelia Salamone dell’associazione agriturismi Terranostra di Coldiretti – comunque i dati lasciano ben sperare per l’andamento della stagione primavera – estate, perché è alle porte una lunga sequenza di ponti che permetterà a tanti visitatori di conoscere le nostre strutture, i prodotti locali, le tantissime attività e l’accoglienza offerte dalle aziende della nostra provincia”. E se gli agriturismi sono molto “gettonati”, molto bene sono andati anche i prodotti tipici.

Sulle tavole “regnano” carciofi, asparagi, salumi, ricotta salata e formaggi locali. Per i regali, i cesti sono stati riempiti da miele, limoncello, vino, olio extravergine di oliva, caciocavalli e salami. “Il km zero è il vero protagonista di queste feste, con il cibo e il vino che sono al primo posto tra i regali – rivela il direttore Tropiano – con i tradizionali cesti preparati con i prodotti enogastronomici tipici, da consumare nei pranzi delle feste. L’idea del regalo da portare in tavola è negli ultimi tempi molto apprezzata, anche perché si sta sempre più diffondendo la consapevolezza che acquistare prodotti locali rappresenta garanzia di genuinità”.

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