Salernitana, addio ad Amerigo Vessa. Fu presidente negli anni Settanta

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amerigo_vessaNella notte tra giovedì e venerdì è deceduto Amerigo Vessa, presidente della Salernitana dal 7 aprile 1972 fino all’1 settembre 1975. Subentrò a Giuseppe Tedesco, dimessosi nell’aprile del 1972 a seguito della sconfitta rimediata dai granata a Chieti. Il suo successore fu l’autotrasportatore di Milano, di origine salernitane, Pietro Esposito.

Vessa fu al timone della Salernitana per quattro stagioni: i granata si piazzarono al quarto posto nel 1971-1972 con Giancarlo Vitali in panchina (il torneo fu vinto dal Brindisi); nel 1972-1973, con Nicola Chiricallo, subentrato dopo la prima giornata a Vitali, alla guida del sodalizio con l’Ippocampo venne ottenuto il quinto posto (il torneo venne vinto dall’Avellino); l’anno dopo, con il Pescara che centrò la promozione, i granata arrivarono ottavi con Franco Viviani in panchina subentrato a Chiricallo pochi giorni dopo il suo debutto; ottavo posto confermato anche nel 1974-1975, con il successo del Catania e la panchina affidata nell’ultimo giorno di mercato a Recagni e successivamente a Losi. Vessa lasciò a pochi giorni dalla nuova stagione, in cui Losi non venne confermato e al suo posto venne ingaggiato Settembrino, al terzo mandato sulla panchina della Salernitana.

Sotto la sua gestione si misero in luce i portieri Fulvio De Maio e Giuseppe Valsecchi che nel 1974-1975 toccò quota 204 presenze (quarto calciatore in assoluto per numero di presenze in maglia granata) e realizzò il record d’imbattibilità di 692 minuti; i difensori Bigozzi, Fraccapani e Santucci; il centrocampista Chinellato; gli attaccanti Pantani, Antonio Capone, Leonardo di Francesco e Vito Chimenti.

Vessa, dotato di grande passione ha rimesso salute e denaro per la Salernitana. Sono state stagioni in cui le difficoltà economiche sono state evidenti e solo nell’ultimo periodo ha potuto contare sulla collaborazione di Giovanni Benvenuto e Cesare Trucillo. All’alba dell’ennesima, travagliata annata, da Milano un autotrasportatore, Pietro Esposito, s’interessò alla causa granata, concludendo il primo di settembre la trattativa per il passaggio di proprietà, con la ratifica del notaio Morino. I tifosi erano in subbuglio, protestando apertamente sotto i portici del palazzo.

Fonte Salernogranata

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