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Premio Sele D’Oro Mezzogiorno 2016 Il Giorno Di Yves Lebreton

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Sarà una giornata dedicata interamente al teatro quella di domani 3 settembre. Alle 9.30, presso l’Auditorium provinciale di Oliveto Citra, la rassegna teatrale Tracce apre le sue attività quotidiane con la tavola rotonda dal tema Quale drammaturgia per il teatro contemporaneo. Antonio Perelli, Presidente UILT Nazionale, coordinerà i lavori. Al tavolo siederanno Francesco Randazzo, drammaturgo e regista, Enrico Pitozzi, docente del DAMS di Bologna e Ombretta De Biase, drammaturga, regista e acting-coach.

Alle 15.00 toccherà alla riunione del Centro Studi della Uilt. I direttori di ogni regione si riuniranno a Oliveto Citra per il loro annuale incontro.

 

Alle 17.00 prenderà il via la prima parte dell’Osservatorio che si occuperà quest’anno de Lo statuto delle immagini: teatro e iconografia. A dirigere i lavori sarà il direttore del Centro Studi Nazionale della Uilt, Flavio Cipriani. Oltre a Francesco Randazzo ed Enrico Pitozzi, interverranno: Moreno Cerquetelli critico teatrale e giornalista di Rai3 curatore della rubrica “Chi è di scena”; Sara Torrenzieri del DAMS di Bologna; Cristina Grazioli, docente di Storia del teatro  e dello spettacolo e di Storia della regia teatrale.

 

In serata, alle 21.00 presso l’auditorium comunale “S. Rufolo“, sarà la volta del grande e atteso ospite internazionale. A calcare le scene del Premio Sele d’Oro 2016 sarà Yves Lebreton, fondatore del “Théâtre de l’Arbre” di Parigi e del “Centro Internazionale di Formazione, Ricerca e Creazione Teatrale: l’Albero”, in Toscana. Il famosissimo allievo di Étienne Decroux porterà a Oliveto Citra il suo spettacolo “EH?…” con il quale ha girato il mondo, portandolo sulle scene dal lontano 1973 e che da Roma a New York, da Napoli ad Amsterdam, da Berlino a Barcellona, da Vienna a Los Angeles, da Reykjavik a Caracas, da Montreal a San Paolo ha raccolto un coro generale di lodi.

 

Il programma completo del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno è sul sito www.seledoro.eu

 

Oliveto Citra, 2 settembre 2016

 

SCHEDE:

 

1)

Yves Lebreton nasce a Parigi il 5 marzo 1946. Dal 1962 al 1966, studia musica classica: chitarra, pianoforte e violoncello. Dal 1963 al 1966, studia arti grafiche e pittura all’Accademia delle Belle Arti di Parigi. Dal 1964 al 1969, studia “mime corporel” alla scuola di Étienne Decroux a Parigi. Dal 1969 al 1975, fonda e dirige in Danimarca l’Atelier Teatrale “Studio 2” all’interno del Teatro Laboratorio Inter-Scandinavo per l’Arte dell’Attore. Nel 1976, lascia la Danimarca e fonda a Parigi la compagnia “Théâtre de l’Arbre”. Nel 1981, trasferisce il “Théâtre de l’Arbre” in Toscana dove crea nel 1983 in una vecchia cascina restaurata il “Centro Internazionale di Formazione, Ricerca e Creazione Teatrale: l’Albero”.

 

 

2)

Eh?… di e con YVES LEBRETON

“Che dire di uno spettacolo e di un attore che da Roma a New York, da Napoli a Amsterdam, da Berlino a Barcellona, da Vienna a Los Angeles, da Reykjavik a Caracas, da Montreal a San Paolo ha raccolto un coro generali di entusiastiche lodi ? “EH?…” è lo spettacolo di una vita e Mr. Ballon, un personaggio che Yves Lebreton si é cucito addosso come una seconda pelle e che porta in giro dall’ormai lontano 1973.” (Giuseppe Drago,Oggi Sicilia, Napoli, 14.03.98) “Ma il mistero di questo spettacolo é quello di non sentire il peso del tempo. E’ nato giovane e giovane rimane. A ogni nuova ripresa sembra risorge dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice che custodisce nei suoi colori da primo mattino del mondo nientemeno che il segreto dell’eterna giovinezza. Anche per chi lo ha già visto, la prima impressione che se ne riceve é quella di una straordinaria freschezza. Il motivo? La freschezza inventiva dello stesso Lebreton che non scade mai nella ‘routine’.”(Giuseppe Grieco, Sipario, Roma, Nov/Dic. 89) “Lo spettacolo ha l’estensione e la maturità individuale di un repertorio ormai affinato da anni.” (Rodolfo di Giammarco, La Repubblica, Roma, 01.12.89) La stampa internazionale lo ha riconosciuto  un “intramontabile capolavoro del teatro comico…uno spettacolo storico” (Mario Sculatti, La Repubblica, Milano, 04.04.89), “una festa teatrale” (Sabato Magaldi, Jornal da tarde, Sao Paulo, 17.05.76) “indimenticabile” (Robert Lévesque, Le Devoir, Montréal, 04.06.83), “travolgente, irresistibile e coinvolgenti” (Paolo Emilio Poesio, La Nazione, Firenze, 28.05.78), “un’esplosione di vitalità” (El Periodico, Barcelona, 11.10.84). Yves Lebreton é “un virtuoso del teatro” (Andre Jac Heijer, Handelsblad, Amsterdam, 10.03.77). Possiede “una padronanza del corpo che obbedisce a tutti i più impossibili comandi” (Paolo Emilio Poesio, La Nazione, Firenze, 28.05.78), “una creatività ininterrotta, una tecnica perfetta e un’eccezionale capacità di comunicare col pubblico” (Renato Palazzi, Corriere della Sera, 13.06.75). “Artefice di un’originale grammatica artistica, riesce a fondere l’espressione del corpo a quella della voce, l’humour clownesco ad un finissimo gusto dell’assurdo di sapore beckettiano. Più che mimo, acrobata o attore, Yves Lebreton è soprattutto un poeta.” (Magda Poli, Il Giornale, Milano, 25.05.86). Con l’eterna disarmante innocenza dello stralunato, Mr. Ballon scende da un universo aereo e cinguettante. Vagabondo tenero e allegro, si avventura alla scoperta di questo strano pianeta chiamato terra. Sotto la pesantezza della gravità, in contatto con l’inamovibile realtà, “fa scattare un cortocircuito ironico-surreale trascinando il pubblico nel turbine di un’irresistibile comicità” (Mario Sculatti, La Repubblica, Milano, 04.04.89). La sua “magistrale clownerie” (Paolo Emilio Poesio, La Nazione, Firenze, 28.05.78), manda in estasi spettatori di tutte le età, catturandoli in un magico mondo di sogni e fantasia, di gioia e incanto. “Ma, attraverso lo stupore ingenuo e la risata fragorosa, brilla il dolore originale e universale dell’essere umano: l’arte del clown” (S.F. Arbeiterzeitung, Wien 22.01.77). “Yves Lebreton non cammina sul filo del divertimento gratuito” (Paolo Emilio Poesio, La Nazione, Firenze, 28.05.78). “La sua sorprendente vitalità” (Siro Ferrone, L’Unità, Firenze, 28.05.78), “la turbolenza del suo humour si aprono sul silenzio di una riflessione” (Annelice Odry, Kölner Stadt-Anzeiger, Köln, 14.02.78) : “la metafisica di una clownerie pura” (Ben Hurkmans, Et Parool, Amsterdam, 17.03.77). “Mr. Ballon appartiene senz’altro alla schiera dei grandi comici che ebbero il volto di Chaplin, Keaton e Tati” (Lia Lapini, Paese Sera, Firenze, 29.05.78). “La sua arte fluida, versatile, vibrante, colorata e luminosa evolve in modo irreversibile. Procede sulla strada della pura allegria teatrale, reinventa l’attore ad ogni istante” (Ultima Hora, Sao Paulo,19.05.76). “Yves Lebreton ricrea sempre con l’impronta del genio” (Carlo Brusati, Il Mondo, Milano, 03.07.75). “Un appuntamento importante, da non perdere” (Mario Sculatti, La Repubblica, Milano, 04.04.89). “Come potrebbe essere diversamente se Mr. Ballon riesce a lasciarvi un sorriso nel cuore” (Ultima Hora, Sao Paulo, 19.05.76). Eh?…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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