In Liguria i granata hanno cominciato bene, passando anche in vantaggio per poi soffrire nella parte finale della ripresa e incassare il gol a 10 minuti dal termine. Situazione ribaltata ieri con una partenza da brividi ed un gol subito dopo appena sei giri di lancette dalla corazzata Verona e reazione decisa e determinata di una squadra tutta grinta e carattere che assomiglia sempre di più al suo allenatore.
Cuore caldo e testa fredda per dirla come il mister di Ottaviano capace di strappare i primi applausi a fine gara dal pubblico dell’Arechi che ha trovato in Sannino un nuovo condottiero che sta plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza. Vanno in archivio i primi 180 minuti che permettono di muovere la classifica ma soprattutto di aumentare fiducia nei propri mezzi ed autostima. Inutile parlare adesso di obiettivi o traguardi da raggiungere. La storia insegna che le prime partite sono illusorie.
Nessuno poteva immaginare che dopo le prime cinque giornate dello scorso campionato il torneo dei granata avrebbe preso un’altra piega. Niente illusioni e niente esaltazioni in attesa di vedere all’opera gli ultimi arrivati.
L’unica cosa certa è che questa squadra ha dimostrato carattere contro due big del campionato ma anche saggezza tattica. In passato dopo il pari si sarebbe buttata in avanti in modo scriteriato perdendo la partita. Ieri è stata attenta e guardinga fino al 90esimo.
Ha capito di avere di fronte una grande squadra e soprattutto ha metabolizzato il principio del suo allenatore: quando non puoi vincere, meglio non perdere. Concetto semplice semplice ma che alla fine dei conti cambia i destini delle squadre che riescono ad applicarlo e la Salernitana dopo due giornate ha già dimostrato di averlo assimilato.
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