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Il business ambulante parla straniero

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Il commercio ambulante? Sempre più caratterizzato da imprese a guida straniera con una netta prevalenza in alcuni specifici settori. La provincia di Salerno si colloca nelle prime venti d’Italia (17° posto) per incidenza di questo tipo di imprese sul totale di quelle iscritte – nel particolare ambito di riferimento – ai registri camerali. Al 30 giugno di quest’anno su 5.373 imprese attive nel commercio ambulante 3.367 sono guidate da stranieri con un tasso di incidenza pari al 62,7 per cento (media/Italia: 53,4 per cento). Trend in crescita – giugno 2016/giugno 2015 – dell’8,2% rispetto al +1,8% del totale delle imprese (anche in questo caso la dinamica positiva delle aziende ambulanti straniere nel Salernitano è nettamente superiore alla media nazionale 5,7%), mentre il trend complessivo, sempre nel Salernitano, è al di sotto del dato nazionale, +2%.



In Campania, sempre in termini di incidenza percentuale, precede Salerno solo la provincia di Caserta (5° posto) con il 72,8% (4.790 imprese su un totale di 6.581). Resta in ogni caso chiaro il quadro in termini assoluti: la capitale del business per strada è la provincia di Napoli con 9.371 bancarelle straniere (+21,9% in un anno) su un totale di circa 16mila attività. D’altro canto in Campania si registra un tasso di incidenza di imprese straniere sul totale dell’ambulantato del 61,2 per cento. La precedono solo Calabria e Sardegna dove la quota di stranieri sul totale degli ambulanti è di circa il 70 per cento.

È quanto emerge dall’elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza su dati del Registro Imprese.

Lo scenario nazionale.

“Delle oltre 190mila imprese attive in Italia nel commercio ambulante, a giugno 2016 – si legge in una nota di sintesi della Camera di Commercio di Monza e Brianza –  il 53,4% è gestito da imprenditori nati all’estero. Dai fiori alla frutta, dall’abbigliamento ai prodotti per la cura della casa e della persona, sono complessivamente più di 100mila gli imprenditori provenienti da tutto il mondo che commerciano on the road (+5,7% in un anno) sorpassando i colleghi italiani”.

I settori prevalenti.

“Ci sono persino settori del commercio ambulante al dettaglio, come la vendita di bigiotteria e chincaglieria, in cui i connazionali rappresentano solo il 6% del totale delle imprese attive, si tratta di circa 1.400 ambulanti nati in Italia contro gli oltre 22mila imprenditori stranieri. Anche nel settore dell’abbigliamento, tra vendita di tessuti, vestiti e articoli tessili per la casa gli stranieri superano gli italiani (53,1%).Nell’alimentare resiste invece il “made in Italy”: nella vendita di prodotti ortofrutticoli gli stranieri sono solo l’11,8%, il 5% nel commercio ambulante di pesce, e il 4,9% nella vendita di carni”.

Le dinamiche dei territori.

“La concentrazione più alta è in Calabria e in Sardegna, dove la quota di stranieri sul totale degli ambulanti raggiunge circa il 70%, e in Campania il 61,2%. Tra le prime 20 province in Italia per presenza di commercianti stranieri al primo posto c’è Catanzaro con 2.247 bancarelle di imprenditori nati all’estero, pari al 78,5% del totale, poi ci sono Reggio Calabria e Pisa (rispettivamente 77,2% e 74,8%), Palermo (74,7% del totale ambulanti) e superano il 70% di stranieri anche Caserta, Sassari, Cagliari e Nuoro. Tra le prime venti province anche la Lombardia con Milano (6.233 stranieri, 67,1% del totale) e Sondrio (175 stranieri, 65,5%)”.

(Fonte: Com. Stampa Cam. Com. Monza e Brianza/01.09.2016)

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