Panorama d’Italia: Funziona il Job-Acts campano e si riaffacciano gli investitori

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panorama-ditalia-2016“Il credito di imposta sugli investimenti in Campania è già tra i più alti di Italia, così abbiamo adottato le decontribuzione per le nuove assunzione, con 50 milioni di euro di finanziamento, una misura che di fatto porta le aziende che vengono a investire qui a ridurre a zero i contributi per i nuovi contratti di lavoro”: Amedeo Lepore, assessore regionale alle Attività produttive, va sul concreto per spiegare come la Regione Campania intende sostenere la ripresa. E aggiunge, intervendo alla tavola rotonda “L’Italia riparte da Salerno”, moderata dal direttore di Panorama Giorgio Mulè: “Abbiamo poi in programma altre forme di sgravi fiscali, tra cui quello dell’Irap attualmente in fase di studio. E poi c’è la Zes (Zona economica speciale), che prevede l’istituzione di un’unica reatà, che riguardi i porti e le aree retroportuali di Napoli e Salerno, nonché Bagnoli, che potrebbe presto diventare un nuovo polo di attrazione per investimenti, anche stranieri”. Il Patto per la Campania valorizzerà sul territorio 9,5 miliardi di euro, puntando su aerospazio, automotive, agroalimentare e abbigliamento. Una scossa capace di cambiare il paradigma dello sviluppo e riagganciare la crescita.

E qualcosa si muove in coerenza con tutto ciò un po’ in tutti i settori: “E’ un’area

in controtendenza, la nostra”, dice Vittorio Sangiorgio, presidente della Coldiretti locale, “a partire dai 50 milioni di euro che investiremo nei prossimi anni per dare nuovo impulso alla nostra economia. Verranno dirottati in diversi ambiti delle nostre filiere, nel settore del grano o in quello della produzione dei pomodori, sia con progetti tradizionali che innovativi”. Mentre Roberto De Luca,assessore al Bilancio e allo Sviluppo del Comune di Salerno, sottolinea l’importanza di fare sistema, tra pubblico e privato, e innovazione tecnologica. Elemento-chiave su cui punta Maria Cristina Farioli, director of Industries & Business Development di Ibm Italia, che ricorda come Salerno sia fin dal 2009 uno dei principali oggetti di studio del suo team, allora dedicato alle Smart Cities: “In una Regione come quella campana, dove l’agricoltura è un settore fondamentale dell’intera economia, le tecnologie predittive che permettono di ottenere stime sui cambiamenti del clima sempre più precise (Ibm ha acquisito di recente The Weather Company, una delle società leader del comparto) possano rivelarsi importantissime”. E conclude: “Questo per noi è un esempio importante di economia 4.0. Sullo sfondo di tutto ciò c’è il grande tema, che è poi anche il grande valore dello sviluppo, le idee”. Dopo il contributo del presidente degli industriali Mauro Maccauro, chiude il dibattito Luca Cascone, presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania: “Vorrei partire da quello che secondo me è il principale fattore chiave: la necessità di un cambiamento di mentalità e la creazione di un clima positivo e di una consapevolezza che una nuova era economica e di sviluppo per la nostra Regione sia possibile. In questo senso, i fatti sono decisivi. E uno dei risultati ottenuti in questo anno di amministrazione De Luca di cui andiamo più fieri in realtà è duplice: Funivia del Faito e la Funicolare di Monte Vergine. E poi i numeri della movimentazione turistica sono di tutto rispetto e in grande crescita rispetto all’anno precedente”.

 

Conclusa la tavola rotonda, e dopo un coffee break allietato tra l’altro dal limoncello – buonissimo e sorprendente anche perché “fuori orario” – offerto dal Consorzio dei produttori di Amalfi, alla ribalta l’innovazione con il dibattito: “Start-up: innovare e rinnovarsi”, moderato da Barbara Carfagna, giornalista del TG1 specializzata in innovazione e cultura digitale. Piccole e grandi storie che hanno fatto da traccia a un incontro pieno di spunti, idee, critiche e analisi del mercato. Mentre Giuseppe Ravasi, di Ibm, tracciava il quadro particolare di una Regione che inventa molto, la Campania, ma ancora poco rispetto alla sua densità di popolazione, e ricordava l’impegno di Ibm di “mettere a disposizione l’intelligenza artificiale anche alle imprese di piccole dimensioni”,  e ciò rappresenterà una grande innovazione e un’enorme opportunità di crescita per le single realtà aziendali e, di riflesso, per tutta l’economia”, il, presidente Gruppo servizi innovativi Confindustria Salerno Edoardo Gisolfi affermava che “il grande tema del 4.0 non può limitarsi alla digitalizzazione. O meglio, deve riguardare altri aspetti, che la anticipano, la seguono, le fanno da contorno. Parliamo delle infrastrutture, la banda larga per esempio, dalle quali non si può prescindere, o del tessuto industriale, che deve imparare a cooperare, diventare parte di un ecosistema”. Fernando Napolitano, presidente e ceo di IB&II, ha fatto il punto sulle dimensioni attuali del fenomeno start-up: “Ad oggi, gli unici Paesi del mondo in cui questo può davvero ritenersi tale, sono gli Stati Uniti e Israele. E in Italia? Tutti fanno start-up, che sono diventate una sorta di ammortizzatore sociale. Il problema qual è? Operiamo in un sistema chiuso, quando invece il successo di un’impresa ad alto tasso di innovazione si misura sulla base dell’exit, cioè sulla vendita e il conseguente introito. Che possono avvenire soltanto se, di fronte, c’è un mercato ampio, aperto”. Come gli Stati Uniti, dove Napolitano individua i finanziatori per le idee vincenti che nascono in Italia.

Un prezioso contributo l’ha dato in tal senso il fondatore e presidente dell’Università telematica Pegaso, Danilo Iervolino, in compagnia del suo ultimo libro Just Press Start(Up): “Seimila start-up danno lavoro a settemila addetti – spiega – e, in generale, hanno fatturati medi molto bassi. Tutto molto lontano dalla filosofia che stava alla base del principio che la ha ispirate: partire e volare in alto. Invece, genio e concretezza, dovrebbero restare i due pilastri fondanti, solo apparentemente agli antipodi. Ben miscelati da Internet, il luogo delle opportunità. Sarebbero mai potuti nascere in Italia Uber e Airbnb? La risposta è scontata. E questo soprattutto perché non ci sono state finora iniziative governative incalzanti, davvero decisive in tal senso. L’altra parola-chiave è contaminazione, tra aziende già consolidate e stat-up: nella nostra visione, sono gli stessi imprenditori che fanno da incubatori (il cosiddetto mentoring) alle start-up adottandole, di fatto”.

A coronare la tavola rotonda, le case-histories e il premio “90 secondi per spiccare il volo”, assegnato al miglior “pitch” di autopresentazione. Le case histories: Intertwine, che in inglese significa “intrecciare”. “È una piattaforma collaborativa per la stesura di storie – racconta il suo Ceo Gianluca Manca -. Della community fanno parte scrittori, giornalisti, blogger”. Poi cambiomerci.com, raccontata da Francesca Scarpetta: “Siamo partiti dal concetto del baratto e lo abbiamo trasformato in versione 4.0. Ovvero, abbiamo creato una moneta complementare gestita dalla nostra piattaforma. Il tutto con tutti i crismi dal punto di vista fiscale”. E Xoko che opera, invece, nel mondo del turismo, “mediante – spiega il Ceo Fabio Cantone –  la raccolta e all’analisi dei dati nel settore, che le strutture del comparto possono utilizzare per migliorare il loro posizionamento sul mercato”. Infine, Francesco De Piano e la sua Muvers, start-up che opera nel settore degli eventi musicali, un’impresa molto local.

Il gran finale, con il premio a Epoché Watch, che produce smart watch dall’aspetto “analogico” corredati da un display a scomparsa.

Nel pomeriggio, ancora nel Salone dei Marmi, Daniele Mocio – tenente colonnello dell’Aeronautica – ha spiegato al convegno di Focus su “Processo ai cambiamenti climatici e alle previsioni del tempo: ma è sempre bello il tempo in Costiera?” per quale ragione la pioggia che aveva appena bagnato Salerno stava per terminare. Mentre a Paestum Valerio Massimo Manfredi iniziava il suo racconto della battaglia di Teutoburgo – oggetto del suo nuovo libro dallo stesso titolo – quella in cui il proconsole Varo lascò attrarre tre legioni romane in un’imboscata dei germani che le sterminarono, 25 mila uomini uccisi in tre giorni di combattimenti. E ancora a Salerno, Arisa intervista da Gianni Poglio di Panorama, con un applauditissimo live canoro.

Tra poco, gran finale al Palazzo della Provincia con l’intervista pubblica al governatore Vincenzo De Luca, poi al Teatro Augusteo il convegno di Focus sullo spazio e infine ancora alla Provincia l’intervista pubblica di Vincenzo Boccia, presidente della Confindustria.

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