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Musi lunghi e volti tristi, la Salernitana deve ascoltare le voci di dentro

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Ci sono facce tristi e musi lunghi. Giocatori che reclamano spazio altri che reclamano maggiori attenzioni. Le voci di dentro raccontano di giocatori che aspettano in modo paziente il loro turno e di altri che, almeno apparentemente hanno perso il sorriso. Tra questi c’è sicuramente Alfredo Donnarumma. Una estate intera fatta di richieste milionarie dalla serie A, la questione del contratto e l’atteggiamento completamente diverso del bomber di Torre Annunziata rispetto alla passata stagione.

Quelli che aspettano Alfredo Donnarumma restano alla finestra in attesa del bomber che finora risulta non pervenuto. Poco incisivo in avanti e distratto come accaduto a Novara in almeno una circostanza. Donnarumma è un giocatore importante per la Salernitana e per Sannino.

A margine della gara pareggiata col Verona così Sannino su Donnarumma: «Tutti ci aspettavamo qualcosa in più, i miei attaccanti devono capire che bisogna fare con intensità entrambe le fasi di gioco, quando succederà la Salernitana soffrirà decisamente di meno». Neppure a Novara si è sbloccato il bomber triste il cui volto parla più di mille parole. Anche nel test di mercoledì scorso a Giffoni Sei Casali Donnarumma era apparso diverso rispetto al giocatore della passata stagione.

 

Capitolo Tuia. Sembrava andare tutto per il verso giusto rispetto alla passata stagione. Poi l’infortunio a Pisa in Coppa, l’utilizzo da terzino destro a La Spezia e poi l’oblio.

 

L’altra spina è quella di Zito. Autentica bandiera della Salernitana, protagonista della salvezza nella parte finale, coraggioso nel rinunciare alla offerta del Foggia Zito è rimasto ma forse a dispetto dei Santi come si dice in gergo. Ad oggi non sappiamo se rientra o meno e soprattutto come nel progetto tattico di Sannino. Sta di fatto che quello che poteva e doveva essere il giocatore simbolo di questa stagione ha giocato solo pochi scampoli di partita nei primi 270 minuti della stagione.

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