L’inchiesta aveva ipotizzato ritardi nell’assistenza post operatoria o errori durante l’intervento, ma dopo poco più di un anno di indagine la Procura napoletana aveva ritenuto invece che la morte fosse avvenuta per edema polmonare conseguente a un infarto del miocardio, un evento imprevisto e imprevedibile che non può essere addedibitato ai sanitari. Nei confronti dei quattro medici indagati era stata formulata una richiesta di archiviazione, su cui la famiglia della donna si è opposta tramite l’avvocato Giuliana Scarpetta. Udienza a inizio ottobre.
La questione sarà discussa davanti al giudice delle indagini preliminari, che potrebbe anche disporre un approfondimento di indagine o l’imputazione coatta.
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