Eleonora morta a 37 anni per aneurisma, la famiglia vuol vederci chiaro

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eleonora-russo«Vogliamo conoscere la verità. Vogliamo sapere cosa sia successo:  prima dell’intervento Eleonora era consciente,  camminava sulle sue gambe. Dopo l’operazione chirurgica è entrata in coma farmacologico e non si è più svegliata».  A dirlo, al quotidiano Il Mattino oggi in edicola,  la  madre di Eleonora Russo, la 37enne di Cava de’ Tirreni, cassiera della Conad, stroncata martedì da aneurisma cerebrale.

E’ stata la famiglia della donna a presentare un esposto e ad affidarsi all’avvocato Mario Valiante per fare luce su quanto accaduto. Sulla salma ieri il medico legale ha eseguito l’esame autoptico: per l’esito si dovranno attendere i canonici 60 giorni, mentre un reperto biologico è stato portato presso l’Università La Sapienza di Roma per accertamenti specifici che dovrebbero far emergere le reali cause che hanno portato la donna alla morte. Per adesso si indaga contro ignoti ma sarà il corso degli accertamenti appurare se ci sono responsabilità

Mercoledì scorso Eleonora era stata colpita da un aneurisma cerebrale mentre era al lavoro. Allertato il 118, la ragazza era apparsa subito in condizioni disperate. Ricoverata in codice rosso all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, era stata immediatamente sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza  e successivamente indotta in stato di coma farmacologico per garantire le funzioni vitali. In vista di una lieve ripresa la ragazza era stata fatta risvegliare, ma le condizioni instabili avevano costretto poi i medici a procedere di nuovo all’intubazione. Poi la tragedia. A marzo avrebbe dovuto coronare il suo sogno e sposarsi con il suo amato Mimmo, ma un destino crudele glielo ha negato

Il corpo di Eleonora nel tardo pomeriggio di ieri  è stato restituita alla famiglia per il rito funebre che sarà celebrato nella mattinata di oggi (ore 10) presso la Chiesa San Nicola di Bari nella frazione Pregiato a Cava de’ Tirreni.

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  • Parlo per esperienza personale, avendo trascorso diverse settimane all’ospedale San Leonardo di Salerno, e nello specifico a contatto con il reparto di rianimazione dove era ricoverato un membro della mia famiglia. Il mio parere è che quel reparto è pessimo a partire dall’igiene scarsissima all’assenza di umanità del personale medico. Il mio è un parere personale ovviamente ma in quelle settimane ho visto morire tantissima gente. Ovvio che se si è in rianimazione significa che le condizioni di salute sono tali per cui l’organismo non è in grado di sopravvivere in modo autonomo ma, e ripeto il mio è un parere personale, la percentuale di decessi in quel reparto è elevatissima.

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