Salerno, no a dissequestro Fonderie: i Pisano pronti al ricorso

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fonderie-pisano-protesta-tetti-2Dopo il Decreto di Rigetto dell’Istanza di Dissequestro dell’impianto produttivo delle Fonderie Pisano in Fratte di Salerno da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, l’azienda proporrà ricorso nelle sedi giudiziarie che riterrà più opportune  e dettaglierà un articolato piano industriale al fine di evidenziare la congruenza della richiesta di riavvio anche parziale del ciclo produttivo rispetto all’esigenza di preservare il patrimonio di commesse alla base di ogni successivo passaggio delocalizzativo e del mantenimento dei livelli occupazionali.

Va, comunque, aggiunto che nello stesso Decreto sopra citato si fa riferimento agli esiti dei controlli svolti dall’Arpac nel mese di agosto che attestano il superamento delle criticità riscontrate, confermando il rispetto dei limiti tabellari dei parametri relativi agli scarichi e delle concentrazioni delle emissioni in atmosfera.

Non viene meno alcuna volontà di continuare l’attività aziendale che contraddistingue da più generazioni l’impegno della famiglia Pisano nel settore metalmeccanico: non può e non deve finire in questo modo una gloriosa storia industriale che ha conferito nel corso di decenni valore aggiunto e posti di lavoro al territorio salernitano. E’ con grande orgoglio che continueremo – nel pieno rispetto dei provvedimenti della Magistratura e con il consueto spirito collaborativo – a perseguire la strada migliore per trovare le soluzioni più idonee per arrivare al traguardo più ambito: un nuovo stabilimento tra i più moderni al mondo.

 Lo scrive in una nota stampa Mario Pisano Presidente Fonderie Pisano & C SpA

3 Commenti

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  • Ma cos’altro deve succedere per mettere la parola fine a questa storia?
    Chiudono tante aziende e tante attività per cause molto meno gravi.
    Loro sono il peggior esempio delle realtà produttive oggi in Italia.
    Nessuno li vuole e dopo tutti i reati contestati ancora insistono per riaprire spalleggiati in questo dalla desolante politica locale e regionale.
    Da non credere.

  • Solito lavafaccia per giustificarsi di fronte agli operai della perdita dei posti di lavoro e la chiusura della fabbrica frutto esclusivamente di gravi colpe della proprietà che, con la complicitá dei sindacati, ha sprecato decenni per garantire la continuitá nella evasione delle commesse.
    Chi sono invece, secondo loro, i colpevoli ?
    Semplice, i cittadini che dovevano morire in silenzio e senza lamentarsi ed i magistrati che hanno fatto quello che la politica ha omesso colpevolmente.

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