E dunque, com’è stato possibile che si arrivasse all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti? E, altro fatto non da poco, con Camera e Senato repubblicani? In(m)-potenza dell’informazione.
L’informazione, di qualunque tipo essa sia, si trasmette o riproduce naturalmente ma, per quanto riguarda il “nostro” mondo, fatto di umanità, essa è innanzitutto costruita, e quindi elaborata, secondo un modello. Oggi, più comunemente, matematico. Un modello algoritmico, che molto ha a che fare con sondaggi, listini di borsa e, in definitiva, più comunemente, scommesse di ogni tipo. In estrema sintesi, un mondo di vuote certezze che quotidianamente redistribuisce in-certezze.
Ma l’algoritmo, ogni algoritmo non è altro che un procedimento di calcolo che si compone di elementi non ambigui e conduce quindi a un risultato atteso o, consentitemi l’uso del termine, definito o finanche pre-definito. Ma, sarebbe facile controbattere che ogni elemento non è affatto certo (o vero), quanto piuttosto in-definito e quindi ambiguo. E allora, non si può governare l’incertezza con la certezza. Così come, tuttavia, risulta anche difficile governare l’incertezza con l’incertezza.
Occorrerebbe, viceversa e in-fine, maggiore “approssimazione”. Etimologicamente, il termine indica “vicinanza” e “approfondimento”. Alle persone, alle cose, ai fatti. Onde evitare che l’incertezza sfugga di mano.
Angelo Giubileo
*L’immagine, originaria, simboleggia il termine sanscrito ka. Ka è un pronome interrogativo che sta per chi? Ka è inoltre anche il nome maschile della divinità indù primordiale Prajapati, l’“in-certo”, che presiede, oltre che i tre mondi
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