Sul significato politico del referendum: “E’ l’esempio di come la crisi ha influito su una interpretazione politica di questo referendum e non su argomenti. Questo sottolinea quanto diciamo da tempo: la crescita diventa l’elemento importante della politica economica del Paese. Occorre per questo – ha aggiunto Boccia – aprire immediatamente la stagione di riforme economiche, non depotenziarla, approvare la legge di bilancio e proseguire su un’idea importante come la questione industriale, a partire dal nostro Mezzogiorno”.
“Governo tecnico o elezioni anticipate? Non entriamo nel merito. Siamo entrati sulla questione di argomenti e di contenuti riguardo alla riforma. Sulla questione governo tecnico o riforma elettorale non entriamo perché siamo consapevoli del ruolo di Confindustria e del ruolo di un corpo intermedio dello Stato. Sono questioni che lasciamo alla sensibilità dei partiti e del presidente della Repubblica”.
Sulle influenze del referendum sull’Economia Boccia aggiunge: “Apre una stagione ancora più importante di riforme economiche per il Paese. Non cambia l’agenda: abbiamo bisogno di un’economia per la crescita, per eliminare diseguaglianze e povertà”.
BOCCIA DIMETTITI SUBITO,HAI COINVOLTO CONFINDUSTRIA IN QUESTO REFERENDUM.QUANDO IL SUO RUOLO DOVEVA ESSERE NEUTRALE.DIMETTITI SUBITO,TANTO NON DURI MOLTO A CONFINDUSTRIA,VERGOGNATI!!!!
BOCCIA DIMETTIT SUBITO!!!
come mi fa piacere che abbia vinto il no. Calamandrei si sarebbe rivoltato nella tomba
Stai zitto fai più bella figura! W il popolo! W l’Italia! La gente non ne può più! Arriverà l’onda lunga!
La maggior parte dei banalissimi anti-renziani che hanno votato “no”, non sanno nemmeno chi fosse Calamandrei
La riforma del lavoro e’ stata solo un regalo x gli industriali giovani Ke sono costretti a lavorare x 700 euro al mese e finiti i contributi a costo zero elargiti dallo stato vengono licenziati x la mancanza di leggi Ke li tuteli vedi articolo 18 .vergognatevi