Porto: Amatruda, non serve la proroga sulla fusione ma una strategia sull’autonomia

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grimaldi-porto-salerno“Pietro Spirito si è insediato a Napoli, alla guida della Autorità portuale che governerà lo scalo di Napoli e quello di Salerno. Le prime dichiarazioni non rassicurano. Il tema è diventato solo quello dei ritardi di Napoli. Non c’è da agitare lo spauracchio del Napolicentrismo, serve una riflessione sulla strategia, sul nuovo modello di governance e sulla autonomia gestionale di Salerno”.

Cosi in una nota Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale di Forza Italia Salerno.

“La sfida della portualità non può essere giocata nel territorio salernitano ma nella logica del Sud del Paese, per essere competitivi, soprattutto nel Mediterraneo. E’necessario unire le forze. Salerno – sottolinea –  non deve temere una Autorità unica ma deve individuare e poi ottenere le necessarie garanzie. Perché avvenga è necessario accendere un riflettore”.

“Salerno deve giocare la partita della competitività, è necessario però che non finisca nelle sabbie mobili di Napoli. La discussione sulla proroga della fusione è aria fritta e non avrà senso rinviare il problema. Serve capire quali possono essere le garanzie da mettere in campo affinché chi ha capacità di programmazione e di spesa venga tutelato. In queste giorni bisognerà tenere alta la guardia, ci sono i margini per intervenire” conclude Amatruda.

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  • In Campania il porto più efficiente dell’intera regione, viene gestito dal porto più sprecone e ritardatario di sempre. Che bello. Solitamente chi lavora bene dovrebbe aiutare e guidare chi lavora male. Se in tema di porto, il modello Napoli=demotivazione vi piace così tanto, esportatelo anche ai porti di Genova e Livorno. Ma per favore non a Salerno. Accettiamo lezioni solo da popolazioni più efficienti delle nostre. A questo punto ci manca solo che Napoli venga a insegnare ai salernitani come fare la differenziata, come evitare le rapine e come stare alla guida dell’auto. Chi produce efficienza governa… chi produce sprechi e ritardi… deve tornare tra i banchi di scuola. L’Italia è una repubblica politicante e assistenziale, mentre dovrebbe essere una repubblica democratica e soprattutto meritocratica. La demotivazione collettiva che ha bruciato le terre infuocate di Napoli e Caserta, presto contagerà anche i pochi comparti sani della Campania, quelli che per anni ce l’hanno fatta da soli, senza l’aiuto di quei professoroni napolicentristi che hanno trasformato il golfo di Napoli nel mare più inquinato d’Europa e il porto di Napoli nel carrozzone commissariato più disastrato della regione.

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