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Salernitana: Bollini deve resituire serenità alla truppa granata

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Nell’atteso derby di Avellino la Salernitana è andata incontro alla settima sconfitta stagionale. Uno stop giunto al termine di una partita in cui, ancora una volta, la squadra di Bollini ha fatto una fatica incredibile. I granata hanno “toppato” in termini di approccio mentale ed hanno palesato i soliti limiti soprattutto in fase difensiva (sebbene fossero cambiati gli interpreti). Agli irpini sono stati regalati altri due gol (sul primo probabilmente Terracciano, beccato ieri dai tifosi, avrebbe potuto fare di più) sugli sviluppi di calci piazzati e la maledizione delle palle inattive non sembra intenzionata ad abbandonare i granata, nonostante il lavoro specifico svolto in settimana dal tecnico, a testimonianza del fatto che oltre a problemi strutturali della rosa e tattici ci sono anche lacune in termini di concentrazione (vedere il gol di Ardemagni, letteralmente perso da Perico, per credere).



Ci si è messo anche l’arbitro, poi, ad avallare la tesi di coloro i quali ritengono la Salernitana in credito non solo con la sorte ma anche col “Palazzo”, perchè la seconda ammonizione che ha portato all’espulsione di Mantovani è frutto davvero di una svista colossale ed ha costretto la Salernitana per la seconda settimana di fila a giocare un tempo intero in inferiorità numerica. Come se non fosse bastato Joao Silva a regalare un uomo agli avversari. Gli ingressi di Zito (dal primo minuto al posto di Ronaldo) e Donnarumma (al 17esimo per un evanescente Improta) nella ripresa hanno permesso alla Salernitana di ritrovare almeno un filo di speranza, alimentata prima dal gol di Busellato e poi da più di un’occasione non concretizzata dai granata.

Al 90esimo, con le squadre allungate Verde ha punito il team di Bollini in contropiede (e non si capisce perchè non sia stato affrontato in maniera più decisa da Perico, ancora lui). Subito dopo il rigore trasformato da Donnarumma è servito solo a rendere meno pesante il passivo. Ma il dato (quello relativo alla settima sconfitta stagionale, al secondo derby consecutivo perso al Partenio, alla seconda sconfitta in fila alla vigilia di Natale) non cambia. Come non cambia il giudizio su questa squadra, che in termini di singoli avrebbe poco da invidiare alle prime della classe, ma che evidentemente non è squadra e non riesce a giocare da squadra (non lo faceva con Sannino e non lo fa nemmeno con Bollini).

Nell’ultima gara del 2016, per giunta davanti al pubblico amico, bisognerà fare di più, ma il gruppo deve ritrovare rapidamente la serenità perduta (il battibecco di ieri tra Laverone ed Improta non è un bel segnale), altrimenti si corre il rischio di vivere una seconda metà di stagione a rincorrere affannosamente la salvezza (e nient’altro) come successo l’anno scorso.

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