Pesca e acquacoltura: 73 milioni per il comparto in Campania

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La Giunta regionale della Campania ha approvato, nella seduta di oggi, le “Linee Guida del FEAMP Campania 2014-2020”, che definiscono la strategia regionale per l’attuazione della nuova politica comune della pesca. Si dà così attuazione alle misure del Programma Operativo (PO) FEAMP 2014-2020 attraverso interventi mirati ed efficaci a favore delle aree costiere. In qualità di organismo intermedio del Programma, la Regione Campania dispone, nell’attuale ciclo di programmazione, di circa 73 milioni di euro che saranno utilizzati per rafforzare e rilanciare il comparto della pesca e l’acquacoltura che, sebbene in Campania non presenti numeri importanti come altre regioni del Mezzogiorno, per alcuni nostri territori, rappresentano l’unica fonte di reddito.




“Abbiamo deciso di concentrare le risorse per affrontare e risolvere criticità che si trascinano da decenni – dichiara il consigliere del Presidente De Luca per l’Agricoltura e la Pesca, Franco Alfieri – In particolare, circa 21 milioni sono destinati a finanziare interventi che dovranno aumentare la competitività e la redditività delle imprese del settore ittico, a realizzare processi innovativi a bordo dei pescherecci per migliorare la qualità dei prodotti della pesca nonché a dotare la Campania di strumenti idonei per gestire la risorsa come il Piano dei porti pescherecci, grazie al quale saranno realizzati o adeguati i servizi minimi per garantire corrette condizioni e prassi igieniche”.

Altri 27 milioni finanzieranno il Piano di sviluppo della mitilicoltura col quale intendiamo riqualificare e valorizzare la produzione regionale, mentre 12 milioni di euro andranno agli investimenti nei settori della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti ittici. Infine, 11 milioni di euro sono destinati all’attuazione di Piani di Sviluppo Locale da parte dei sei gruppi di azione locale nel settore della pesca (FLAG) selezionati nel dicembre scorso. I FLAG sono chiamati a favorire la crescita economica, l’inclusione sociale e la creazione di posti di lavoro nelle comunità dipendenti dalla pesca e dall’acquacoltura.

“Stiamo lavorando alacremente – conclude Alfieri – all’elaborazione dei primi bandi, grazie ai quali gli operatori della pesca potranno concorrere all’assegnazione delle risorse finanziarie per gli investimenti che intendono realizzare”.

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