Per ricostruire come si è arrivati al rinvio a giudizio – si legge su Repubblica.Napoli.it – è necessario risalire al 15 dicembre 2011. Quel giorno Cantone deposita negli uffici della Asl Napoli 2 Nord (Pozzuoli) un contratto della Clinica Villa Fiorita Aversa Spa. Dove è scritto che per un quinquennio, a partire dal primo gennaio 2003 e fino al 31 dicembre 2008, avrebbe svolto la funzione di direttore della casa di cura accreditata col Sistema sanitario nazionale.
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Ma il documento risulterà, secondo l’accusa, falso: attesta l’anzianità di servizio che per l’incarico di Cantone è fondamentale, perché senza il requisito dei cinque anni non può essere inserito nella lista degli aspiranti manager. Di più. Oltre al certificato non corrispondente al vero, il candidato sarebbe incorso in un altro reato, inducendo in errore la commissione preposta alla valutazione dei curriculum e dei titoli. Cantone, in ogni caso, finisce in quell’elenco ed è apparentemente idoneo a pieno titolo.
«La contestazione – dice ancora Cantone – non incide ne’ inficia la mia nomina a direttore generale, atteso che sono in possesso dei requisiti di legge già a far data dal 2009 per avere maturato la prescritta esperienza anche in ambito non sanitario per oltre 8 anni – replica Nicola Cantone – È in corso un accertamento giudiziario circa la veridicità di una dichiarazione relativa alla esperienza maturata presso una clinica privata nel periodo 2003/2008. Ho piena fiducia nella magistratura».
In una conferenza stampa convocata in mattinata Cantone ha aggiunto: “Mi preme evidenziare innanzitutto un dato: la nomina a direttore generale non è in alcun modo inficiata da questa indagine, posto che dal marzo 2001 al 22 luglio 2009 ho ricoperto un incarico istituzionale di vertice al Comune di Aversa. L’esperienza pregressa maturata – sottolinea il manager – è documentata. In ogni caso siamo fiduciosi nell’accertamento che la magistratura vorrà fare. Si tratta della contestazione di una dichiarazione non rispondente al vero che viene direttamente trattata dal pubblico ministero, senza passare attraverso il vaglio di un gip o gup.
Il mio percorso professionale è stato dettato da scelte anche sacrificate da un punto di vista personale, professionale e familiare, perché nel 2002 io mi sono dimesso per intraprendere la mia carriera, da un posto a tempo indeterminato della Regione Campania, come documentato dal curriculum. Ho lasciato un posto da funzionario, categoria D, per intraprendere un percorso perché la legge non mi consentiva di intraprendere percorsi alternativi, stante l’incompatibilità”.
“Sono fiducioso nell’accertamento – ha aggiunto – c’è il file nativo che può essere periziato. C’è la documentazione presentata già nel 2009 in Regione Campania. Nel 2009 io sono stato inserito nell’albo dei direttori generali presentando due schede, quella in contestazione e quella relativa all’esperienza maturata al comune di Aversa. Questo significa che il problema sulla nomina di direttore generale non si pone, fermo restando la fiducia e il totale affidamento alla magistratura”.
Sulla questione anche una nota dei Direttori di Dipartimento. “Sappiamo con certezza che in questi mesi l’Azienda è stata retta con polso, competenza e passione, qualità non sempre presenti in tutti gli attuali e passati Direttori Generali con limpido pedigree. A nome di tutta la dirigenza e, ne siamo sicuri, della maggioranza dei lavoratori del Ruggi, esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al Direttore Generale Nicola Cantone”.
I Direttori DAI dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno
Dottor Giancarlo Accarino
Dottor Renato Saponiero
Dottor Ennio Clemente
Dottor Vincenzo Capuano
Prof. Corrado Rubino
Prof. Ettore Cassandro
Prof. Paolo Barone
Prof. Mario Capunzo
Prof. Carmine Selleri.
Certo che ha i requisiti e sono pure di un certo peso, direi fondamentali. Infatti fa parte del cerchio del governatore, quale requisito più importante può esserci?