Tesi e appelli all’Università di Salerno, esplode la protesta degli studenti

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Istituzione di un appello straordinario per i fuoricorso, da fissare in aprile, e un punteggio per il regolamento tesi che andasse da 1 a 7, e non da 0 a 4, per la tesi compilativa e da 4 a 10, e non da 0 a 7, per la tesi sperimentale. Sono le proposte degli studenti dell’Università di Salerno che contestano il regolamento per le tesi di laurea

Una protesta nata su Facebook e portata avanti dal gruppo “Uniti per i nostri diritti” che ha poi portato ad una assemblea ed alla presentazione controproposta al Consiglio di facoltà.  Il verbale dell’assemblea degli studenti è stato inserito tra i punti all’ordine del giorno e ai lavori, insieme ai docenti, hanno preso parte anche i rappresentanti dei ragazzi per illustrare le loro richieste.

Sul  “regolamento tesi” la spaccatura. Nonostante le proposte degli studenti il Consiglio ha quindi deciso che il punteggio per la tesi rimarrà da 0 a 4 per quella compilativa e da 0 a 7 per la tesi di ricerca. Il tema dell’appello per i fuoricorso, invece, non è stato neanche dibattuto. A quel punto numerosi studenti, avvertita la situazione di scarsa risposta alle loro istanze hanno deciso di irrompere nell’aula in cui si teneva il Consiglio per esprimere il loro malcontento.

 

 

7 Commenti

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  • andate a lavorare ignoranti. qui sembra che ogni desiderio è diventato un diritto! e chi protesta poi?! i fuoricorso.. andate a zappare, ma forse non ne siete capaci

  • Se proprio volete laurearvi studiate solo per voi e possibilmente non all’università di Salerno che funziona malissimo e con professori che sono di una ignoranza abissale fatte le poche eccezioni.
    Tirando le somme l’università non serve a un cxxxo in Italia e quella di Salerno ancora meno. Ovviamente parlo per esperienza personale e degli amici che mi sono vicini.

  • Proprio perché per la maggior parte delle persone la laurea non serve ad un cxxxo ci ritroviamo ad essere quello che siamo (siete), un paese indebitato e senza futuro. L’università è ricerca, formazione e cultura, siamo (siete) il paese dell’area euro con meno laureati in assoluto. Se i laureati non lavorano stai certo che non lo faranno nemmeno i diplomati e se lo faranno sarà per quei pochi lavori sottopagati e sfruttati in cui c’è da far concorrenza ai cinesi ora (che intanto depositano brevetti su brevetti e nei negozietti assumono filippini, facci caso) e agli africani un domani. Io sono fiero della mia laurea in ingegneria conseguita a Salerno, e sono ben contento che qui in Germania mi è ben riconosciuta, sia a livello economico che personale, voi continuate pure a vivere di cuopperie

  • 12:10, purtroppo invece pare che il fine ultimo sia semplicemente il numero dei laureati, secondo voi.. e infatti con lo smantellamento del sistema universitario precedente si è avuto un incremento dei laureati, ovviamente a scapito della qualità, diplomifici e università semiprivate aperte in ogni luogo con fantomatici corsi di laurea, risultato? tanti laureati con errori grammaticali da 5 elementare: un perfetto esercito di cosiddetti analfabeti funzionali

  • Leggiti le statistiche che trovi su google, in percentuale il numero di giovani laureati italiani è tra gli ultimi in Europa. Che a volte siano state regalate lauree non ci piove, ma se fosse sempre così pur volendo non credo proprio che i diplomati siano messi tanto meglio,è la scuola italiana nel suo complesso ed essere in declino, come tutto il Paese. Io inoltre non commetterei l’errore nel dire che all’estero è tutto migliore, con gli ingegneri tedeschi ci lavoro e t’assicuro che stanno messi peggio di tanti di noi, hanno però il vantaggio di finire a 23 anni perché da loro non ci sono corsi e corsettini che servono solo a stipendiare il barone di turno. E se tutto ciò non ti basta stai sicuro che nessuna azienda estera assumerebbe analfabeti, e io non sono un’ eccezione, ho tanti colleghi italiani emigrati per necessità

  • 22.35, ok, ma dove ho dettto che all’estero è migliore? ho detto che bloccarsi e basarsi sul semplice numero dei laureati è un criterio sbagliato. che gli italiani siano a livelli sicuramente medio alti (nella media) ne sono sicuro, e nel settore universitario mi ci trovo..
    In altre parole, se negli altri paesi i lnumero è maggiore è solo dovuto al fatto che in molti paesi i corsi sono più facili, addirittura senza esami, ma con giudizi generali, o anche con solo delle prove pratiche, magari valutando esperienze lavorative, di laboratorio o in aziende.. per me questa non è università, è solo avviamento al lavoro (con tutto il rispetto che merita l’avviamento al lavoro e gli istituti tecnici – se fatti bene! un geometra decenni fa era “qualcuno”, idem un ragioniere.. oggi… no comment, basta vedere il numero dei bocciati per errori grammaticali all’esame di ammissione all’albo AVVOCATI ..!)

  • Il problema che citi tu purtroppo è alla base, se all’università arrivano persone con serie lacune da colmare la colpa va data alle scuole superiori che ormai sono degli allevamenti di bestiame, nulla più. L’università avrà pure le sue colpe, ma non gli si può chiedere di fare corsi di italiano partendo dall’abc, sarebbe un controsenso. Tanto la scrematura la fa il mercato del lavoro, avere il titolo di studio non basta più, prima bastava essere dottori in qualcosa per imboscarsi in qualche impiego pubblico, oggi o sai fare il tuo lavoro o te ne stai giustamente a casa. Chi ha seminato qualcosa raccoglie qualcosa, gli altri possono solo star qui a dire che l’università non serve a nulla. Sono le persone incolte, impreparate e poco professionali che nella società moderna non servono a nulla

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