Lo spettacolo è un affresco non olografico della Napoli artistica, colta, poetica. Si vedranno i mille colori del capoluogo partenopeo. «Forse anche 1.001. Quell’uno in più è il colore che non c’è» afferma Serena Stella che affida il proprio pensiero alle parole del poeta Ernesto Mirabelli quando disse: «Non so quale colore viene fuori unendo il rosa con il nero. Qualunque esso sia, quello è il colore di Napoli».
La rappresentazione, proprio negli ultimi giorni, ha assunto un particolare significato per il regista Gaetano Stella: «Poco tempo fa, nel mio ufficio al teatro, stavo facendo una chiacchierata con una mia amica e ne è venuto fuori che quella signora, seduta davanti a me e che conosco da decenni, è la nipote dell’autore di una delle più belle canzoni napoletane di tutti i tempi.
Nonostante la mia frequentazione forte con le pagine d’arte napoletane, sono rimasto sorpreso e ho capito che la grande arte napoletana non è qualcosa di sovrannaturale e metafisico. Anzi, è semplicemente una straordinaria quotidianità più vicina di quanto si immagini. Faremo in modo che gli spettatori possano avere, in piccolo, la medesima sorpresa che ho avuto io quella mattina».
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