Appalti truccati, scarcerato l’ingegnere salernitano Luigi Conte

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Nell’ambito dell’operazione denominata The Queen sui rapporti tra politica e gruppo Zagaria del clan dei Casalesi, il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza tra Napoli e provincia, il Casertano, Salerno e provincia, Benevento e provincia, Chieti, L’Aquila, e Nuoro, in collaborazione con i Reparti territorialmente competenti, il 15 marzo scorso aveva  eseguito una misura cautelare che riguardava 71 indagati.

Per 32 il gip aveva disposto il carcere, ed a 36 concesso i domiciliari, 2 le misure di interdizione e una di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Tredici i reati di corruzione e 15 quelli di turbativa d’asta considerati nelle contestazioni agli indagati, in alcuni casi aggravati dalle finalità mafiose; in tre casi si contesta il concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso e l’essere organici al clan dei Casalesi.

L’indagine mostrava l’operatività di un gruppo di ’colletti bianchì, funzionari pubblici, commercialisti, architetti, ingegneri, professori universitari, e politici in grado di incidere in maniera determinante sull’aggiudicazione delle gare di appalto espletate dagli enti pubblici, in favore di imprese predesignate, alcune delle quali riconducibili a persone vicine al clan dei Casalesi.

Tra gli arrestati risultano anche 3 salernitani. Per uno di questi, l’ingegner Luigi Conte  il Tribunale del Riesame di Napoli ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare.

Il Tribunale del Riesame ha, quindi, accolto in pieno la tesi difensiva dell’ Avv. Antonio Calabrese, difensore di fiducia dell’ingegnere salernitano che, con un’articolata memoria difensiva, ha scompaginato il teorema accusatorio.

La Procura della Repubblica di Napoli aveva chiesto ed ottenuto dal G.I.P. dott.ssa Colucci, ordinanza di misura cautelare in virtù di un presunto coinvolgimento dell’ Ing. Conte in un appalto per la realizzazione dell’impianto di cremazione del Comune di Pompei.
Grande soddisfazione da parte della difesa che, sin dall’interrogatorio di garanzia aveva sostenuto a gran voce l’estraneità del Conte dai fatti a lui contestati.

L’ing. Luigi Conte, molto noto negli ambienti dei grandi appalti, era stato tratto in arresto, in uno con altre 71 persone, in un’operazione che aveva scosso l’opinione pubblica non solo locale ma anche nazionale per via dei presunti collegamenti con il “clan” dei Casalesi.

L’arringa difensiva dell’ Avv. Antonio Calabrese ha dato la stura a tale provvedimento di annullamento con una puntuale disamina dei fatti di causa e della mancanza assoluta delle esigenze cautelari.

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