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Salerno: l’ex Pastificio Amato agli imprenditori Aversa e Chianese

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Il vecchio Pastificio Antonio Amato con sede a Mercatello ha una nuova proprietà: la Intesa Immobiliare Srl. I due soci, Roberto Aversa e Luigi Chianese, si sono aggiudicati il vecchio immobile di via Picenza per tre milioni centocinquantamila euro. Alla prima vendita, poi andata deserta, nel 2014 si partiva da una base d’asta di 9,726 milioni di euro. “Intesa immobiliare” è il nome che riunisce due noti imprenditori salernitani, Luigi Chianese, dell’impresa di costruzioni “Chianese Group” e l’avvocato Roberto Aversa, attuale proprietario della concessionaria Mercedes in località San Leonardo.

I due imprenditori avevano la possibilità di assicurarsi anche l’elaborato progettuale di Jean Nouvel, pagando altri 100mila euro. La Intesa Immobiliare ha scelto di non acquistare il progetto a firma di Jean Nouvel perché, spiega l’avvocato Aversa a Il Mattino, «è molto bello, fantasioso e ambizioso ma rischierebbe di decontestualizzare l’opera che vogliamo realizzare». Ciò che sarà mantenuto del vecchio opificio saranno proprio i mulini ma il progetto iniziale che tanto piacque al cavaliere Giuseppe Amato, andrà ridimensionato.

«Voglio realizzare – racconta Aversa a Il Mattino – edilizia per le giovani coppie e realizzare abitazioni funzionali e moderne, che rispettino gli standard ambientali e siano all’avanguardia».

«La nostra intenzione – spiega Chianese – è di realizzare un’opera qualificante che possa ridare tono a questa zona della città. Aver rinunciato al progetto Nouvel non vuol dire aver rinunciato ad un’edilizia di qualità».

Con la vendita del Pastificio si chiude solo una parte del fallimento. Infatti tra i beni ancora sotto sequestro vi è l’Asilo Domenico Amato di San Cipriano Picentino, chiuso oramai da anni e Villa Maria quella della famosa cena tra gli Amato, Del Mese e i vertici di Montepaschi con il sindaco Vincenzo De Luca tra gli invitati. L’Asilo Domenico Amato fino a qualche anno fa era gestito dalle suore del Buone e Perpetuo Soccorso. Le religiose da oltre mezzo secolo accoglievano i bambini delle scuole materne. Poi, all’improvviso la chiusura e tante ipotesi e proposte di cui nessuna si è concretizzata.

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