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Salerno Pulita incassa punto a favore nello scontro con Fiadel-Cisal

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Il giudice del lavoro ha rigettato il ricorso con il quale la Fiadel Cisal chiedeva il riconoscimento della condotta antisindacale della società Salerno Pulita. La decisione dà pienamente ragione alla linea difensiva scelta dai legali di Salerno Pulita, che hanno puntato sull’infondatezza e sull’inammissibilità del ricorso, effettivamente riconosciute dal giudice. Nel provvedimento si legge che la Fiadel Cisal a più riprese aveva chiesto incontri con i dirigenti di Salerno Pulita per trattare temi previsti dal contratto denunciando di non essere stata convocata.

Ma, ad un attento esame delle norme, emerge che le materie oggetto degli incontri non rientrano nelle fattispecie previste dalla legge per porre obblighi specifici a carico di Salerno Pulita. Inoltre, secondo il giudice non sussiste la condotta omissiva denunciata avendo la società prodotto almeno due convocazioni di riunioni sindacali indirizzate alla Fiadel Cisal il 30 settembre ed il 18 ottobre dello scorso anno; incontri aventi per oggetto problematiche relative a materie quali i ritardi e la riorganizzazione del lavoro. Secondo il tribunale questo convocazioni sono da ritenersi tempestive, considerando che Fiadel in azienda era presente con propri rappresentanti solo dal mese di agosto 2016.

Di più: non può attribuirsi rilevanza alla circostanza che la riunione del 16 novembre dello stesso anno non si sia tenuta, avendo l’associazione sindacale ricorrente evidenziato la necessità che fosse disposta una convocazione unica delle Rsu: si tratterebbe di materie che non formano oggetto del ricorso. Ed infine, prima dello stesso ricorso si sono tenute tra le parti incontri sui temi della retribuzione e del sistema contrattuale aziendale, il che fa cadere l’accusa di condotta antisindacale a carico di Salerno Pulita.

Fonte LIRATV

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