Ieri la legge è stata approvata al Senato e arriverà a Montecitorio per il voto favorevole senza modifiche. In quel testo è stato inserito un emendamento voluto dal M5S, sostenuto anche dal Pd, nato con l’idea di arginare il fenomeno del Telemarketing, ma che in realtà rischia di rendere più selvaggio il settore. La novità infatti prevede che l’utente possa essere chiamato anche in assenza di un suo consenso preventivo, una decisione che si prende nel momento in cui si compila, ad esempio, una carta fedeltà o acquistiamo qualcosa.
Nell’emendamento approvato all’articolo 44 si legge ora: “Gli operatori e i soggetti terzi che stabiliscono, con chiamate vocali effettuate con addetti, un contatto anche non sollecitato con l’abbonato a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale, hanno l’obbligo di comunicare all’esordio della conversazione i seguenti dati: 1) gli elementi di identificazione univoca del soggetto per conto del quale chiamano; 2) l’indicazione dello scopo commerciale o promozionale del contatto”. E poi è scritto anche: “Il contatto è consentito solo se l’abbonato destinatario della chiamata, presta un esplicito consenso al proseguimento della conversazione”.
Fonte Liberquotidiano
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