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La salvezza non basta per accendere la passione dei tifosi

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Chi si aspettava proclami è rimasto deluso. Chi attendeva la fatidica frase: l’obiettivo di questa stagione è puntare alla serie A farebbe bene a rassegnarsi. L’obiettivo di partenza, anche per questa stagione è e resta la salvezza poi si vedrà. Marco Mezzaroma patron della Salernitana ieri ha rotto il silenzio ed in alcune interviste ha illustrato quella che e è sarà la strategia della società per i prossimi mesi. La cessione di Coda è servita per ripianare le perdite e poter avere soldi in cassa da spendere per gli acquisti, l’attenzione al budget rimane alta, anzi altissima.

Il mondo del calcio è un pozzo senza fondo e nel tritacarne dei bilanci ci sono Fiorentina, Palermo e tanti altri club che rischiano grosso. Questa la stella polare del co – patron: evitare il passo più lungo della gamba. Nessuna conferma ma neppure nessuna smentita sul tetto salariale che non potrà sforare i 160 mila euro a calciatore. E poi quella dichiarazione: «La Salernitana è una passione ma anche un investimento. Se dovessero esserci le possibilità di una cessione valuteremo».

Dietro queste parole pensate e meditate si nasconde, probabilmente una parte di verità non detta ma solo intuita. Il matrimonio di interessi tra Salerno e i due imprenditori romani è giunto al capolinea. La crisi del settimo anno si snoda attraverso le aspettative e legittime ambizioni della tifoseria, e la necessità di far quadrare entrate ed uscite da parte della società per non rimetterci più del dovuto. In mezzo il nodo di sempre che sembra una strozzatura senza via d’uscita: la multiproprietà e l’impossibilità, almeno al momento di tenere due squadre in serie A con la stessa proprietà e con i vincoli per parenti ed affini.

La verità non detta è anche questa: se non cambia la regola la Salernitana in A non può andare ma questo non si può dire a voce alta altrimenti è come svelare agli spettatori che vanno al cinema il finale del film prima del loro ingresso in sala. Lotito e Mezzaroma hanno creato dalle ceneri una società che oggi ha un valore di almeno 15 milioni di euro volendo mantenerci bassi. Se si va in A come si risolve il problema? In due settimane chi è pronto a tirare fuori in modo ufficiale queste cifre che inevitabilmente raddoppiano in caso di massima serie. Perchè se in B vali 15 milioni in A ne vali almeno 30. Ecco dunque che si vola basso ed ecco il perchè Mezzaroma non chiude la porta a possibili acquirenti.

Il tutto al netto delle ambizioni di Lotito impegnato tra Lazio e poltrona di Lega di B. Da aggiungere a tutto questo la modifica della mutualità. Se si vogliono le risorse bisogna investire su impiantistica e settori giovanili: bisogna adeguarsi. Al primo di luglio cosa ha fatto o sta facendo questa società per ottemperare a questa necessità? Più che acquisti e cessioni al momento è l’argomento futuro a dover essere sviluppato ed analizzato dalla proprietà. Quali sono le prospettive di questo club, fin dove può arrivare questa Salernitana. E’ lecito sognare oppure il destino è ormai scritto?

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