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Incendi, De Luca: «E’ tentativo di attacco alle istituzioni»

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“La sensazione che ho avuto in centrale operativa ieri è che siamo di fronte non solo a una iniziativa delinquenziale ma quasi a un tentativo eversivo di attacco alle istituzioni e messa in discussione dell’iniziativa di bonifica del territorio”: lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, commentando la situazione dei roghi sul Vesuvio e in tutta la Regione.

“La soluzione vera – ha aggiunto De Luca – è mandare in galera alcuni di questi delinquenti e buttare la chiave del carcere. Questa è prevenzione”. Il governatore ha spiegato che “guardando dall’alto l’immagine del Vesuvio si vede che i roghi sono accesi a corona intorno al vulcano, alla stessa distanza l’uno dall’altro.

E’ evidente che si tratta di un’operazione fatta in maniera scientifica per rendere difficili gli interventi. Molti roghi sono stati accesi nei valloni dove è impossibile arrivare con i mezzi su gomma”. “Mi pare che sia la conferma che l’evento non nasce da condizioni climatiche o dal vento ma ha portata chiaramente delinquenziale. La conferma ieri – ha concluso – 11 comuni terra dei fuochi segnalavano incendi anche di dimensioni rilevanti nelle discariche”.

“Ieri sera c’erano 7 canadair e 5 elicotteri in azione, la protezione civile è estremamente attiva e presente. Poi se qualcuno ha tempo da perdere a fare lamentazioni le faccia, ma è folklore”. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ricorda i numeri dell’intervento contro i roghi, rispondendo alle critiche sollevate contro la gestione dell’emergenza da parte della Regione.

“Noi un contributo in piu’ lo avremo presto in alcuni comuni grazie a 8 droni e 400 tablet che abbiamo comprato per un investimento da 40 milioni di euro. Ma non facciamoci illusioni: i droni controllano i movimenti a terra ma in fiamme c’erano le chiome degli alberi, diventa complicato individuare dall’alto”.

Ai cronisti che gli chiedevano se fosse necessario l’invio di più forze dell’ordine, De Luca ha risposto: “Credo che piu’ di quello che si è fatto non si potesse fare. E’ evidente che se abbiamo bande di delinquenti che fanno un lavoro in modo organizzato le forze non bastano mai”.

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