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Il tumore all’ovaio si può battere, ecco il farmaco scoperto in un ospedale Campano

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Il tumore all’ovaio da oggi fa meno paura. C’è un farmaco, l’Olaparib, in grado di farlo regredire.

L’efficacia del nuovo medicinale è stata rilevata da uno studio europeo i cui risultati sono stati pubblicati sul Lancet Oncology, una delle cinque riviste mediche internazionali più importanti. In questo studio è stata dimostrata l’efficacia di Olaparib nel trattamento della recidiva del carcinoma ovarico in pazienti con mutazione dei geni BRCA 1 e BRCA 2.

Il farmaco è in grado di far regredire il tumore per oltre due anni dopo che la paziente si è sottoposta a chemioterapia. Ma ancora più importante è la percentuale del quindici per cento di donne che, dopo aver assunto Olaparib, presentano benefici a lungo termine, anche superiori ai cinque anni.

All’avanguardia l’Istituto Tumori di Napoli. Al Pascale, infatti, all’inizio dell’estate sono stati programmati due importanti progetti che, se dimostreranno la loro efficacia, potrebbero rivoluzionare la cura delle neoplasie. Nel giugno scorso, infatti, il nosocomio napoletano ha annunciato che avvierà la sperimentazione dei vaccini contro i tumori al fegato e al seno.

Nel primo caso, la fase di sperimentazione partirà a settembre: sarà valutato se il campione di pazienti risponderà alla cura. Nel secondo caso, poi, si tratta di un primato italiano: nel 2018, il Pascale sarà il primo ospedale del nostro Paese a sperimentare il vaccino contro il cancro al seno.

 

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