Agro-nocerino: si cerca marocchino indagato per terrorismo

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A volte il “pericolo” è inconsapevolmente derubricato ad eccezionalità remota di luoghi “lontani”, invece, si può rischiare di vivere eventi funesti solo girando l’angolo.

Da ieri, i militari dell’API e i carabinieri del ROS, stanno perlustrando l’agro nocerino – sarnese e il Vesuvio, “visitando” moschee abusive e luoghi isolati alla ricerca di un non meglio identificato marocchino, indagato per “TERRORISMO”.

Niente panico e nessun razzismo per carità, ma “regole certe” e “rispetto” dei nostri usi e costumi, sempre.

La libertà di vivere sereni la nostra vita è imprescindibile e va assicurata a prescindere.

Prima la nostra sicurezza poi…la democrazia “perfetta” con la sua ragionevole cultura dell’accoglienza.  Specie per un territorio che ha l’ambizione di investire il futuro dei propri figli anche nel Turismo.

Il notorio ottimismo italiano verso i paesi del mediterraneo, la fiducia poliedrica verso i migranti di ogni mondo che si sono protesi verso l’Italia negli ultimi anni, vacilla oggi per cause certamente non imputabili né all’Italia né all’Europa, ma che vanno addebitate alle tante mele marce ed invasate da un coranesimo distorto e belligerante, che a più riprese, passando per i “barconi della speranza”, hanno messo a repentaglio la serenità dei popoli della U.E..

Minniti mi convince, fermezza e punti fermi hanno già ridimensionati i flussi.

Ora un po’ di soldi in più dall’Unione Europea, non per ulteriori arrivi ma per trattenere i profughi nei paesi di provenienza, aiutandoli efficacemente nello sviluppo economico, sedando le guerre spesso solo tribali in atto e un maggiore controllo delle acque internazionali.

Poi, volendo davvero essere giusti e democratici a prescindere, per sbiadire l’idea che alla fine gli immigrati vengano privilegiati a danno di tante famiglie italiane in difficoltà, atteso che il Governo per la loro sussistenza attinge giocoforza a parte della già esigua spesa sociale nazionale, vedrei bene i profughi che hanno invaso l’Italia (sono più o meno un milione), prima impegnati in lavori di pubblica utilità, tipo pulizie degli alvei, recupero dello scarto lignocellulosico delle montagne (in modo da evitare o comunque diminuire gli incendi forestali) e altri lavori manovali aspecifici da sempre poco graditi ai nostri connazionali, per favorire il lento processo di integrazione, conquistando così anche loro con un po’ di sano lavoro, “pane e coperto”… e magari proprio se eccezionalmente meritevoli… un bagno in piscina!

Lo scrive in una nota Vincenzo Marrazzo Presidente del Distretto Turistico “Pompei, Monti Lattari, Valle del Sarno” Presidente dell’Associazione Regionale dei Distretti Turistici della Campania.

 

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