Giovanni Giudice (Cisal): «Crisi idrica, piano di interventi e prevenzione»

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«Queste prime piogge settembrine possono farci rifiatare ma è gravissimo che, nel 2017, un paese civile, una città civile, si trovi a dover fare i fronti con una crisi idrica di queste proporozioni».

A parlare è il responsabile confederale della Cisal Salerno, Giovanni Giudice, che – pur considerando tutte le difficoltà dovute alla mancanza di precipitazioni negli ultimi mesi – non può non tacere sulla cattiva gestione che si è fatta non solo dell’emergenza ma della preparazione alla stessa.

«I salernitani, dopo mesi, hanno finalmente rivisto l’acqua. Quella stessa acqua che, ogni sera, da circa due mesi e mezzo, manca dalle case dei cittadini, in particolar modo di quelli della zona orientale – afferma il segretario Giudice – Purtroppo, bisogna constatare come si sia arrivati impreparati alla carenza di risorsa idrica: gli organi e le società competenti, che sono in perenne contatto con i centri specializzati, di certo, avrebbero potuto muoversi in anticipo rispetto a quanto effettivamente fatto. In buona sostanza, non è stata presa in considerazione la possibilità che si stesse andando incontro ad un’emergenza e si è tentato di correre ai ripari quando i serbatoi erano ormai vuoti».

«Comprendiamo – prosegue Giovanni Giudice – le difficoltà logistiche affrontate dalla stessa Salerno Sistemi ma non possiamo chiudere gli occhi dinanzi ad una rete idrica malconcia o alle perdite d’acqua mai riparate o a cui si è rimediato con notevole e colpevole ritardo. Un po’ di lungimiranza in più, e meno danze della pioggia, avrebbe probabilmente evitato la sofferenza dei cittadini».

Una situazione che, ovviamente, ha avuto ripercussioni sui salernitani, in particolare su quelli della zona orientale e su tutti i gestori di attività di ristorazione dell’area est della città. «Questa crisi idrica – spiega ancora il responsabile confederale Cisal – ha avuto gravi effetti sulle attività commerciali, specialmente quelle che sono aperte di sera e che sono nell’ambito della ristorazione, costrette a porvi rimedio con mezzi propri, anche economici».

Un paradosso per una città che vorrebbe puntare ad un concreto rilancio del turismo estivo, perché – come sottolinea ancora Giudice – «i turisti, e ce ne sono stati, che hanno pernottato a Salerno, con quale impressione andranno via?

Siamo certi che ritorneranno? Siamo una realtà che potrebbe puntare tutto sul settore turistico ma veniamo meno di fronte alle emergenze. Eppure, la crisi idrica ha interessato l’intero territorio provinciale ma, inutile nascondersi dietro un dito, le altre realtà, sebbene più piccole e meno attrezzate, sono riuscite a contenere notevolmente i danni».

L’autunno è fortunatamente alle porte e Giovanni Giudice invita «tutti gli organi e le società di competenza a stilare un serio piano di interventi e prevenzione riguardante la rete idrica, affinché l’estate del 2018 non sia la copia di quella che si avvia a conclusione».

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