Salerno, processo Crescent: in udienza i tecnici, si riprende a ottobre

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Udienza interlocutoria quella svoltasi stamani davanti al tribunale di Salerno per il processo Crescent che vede imputato per falso ideologico, abuso d’ufficio e reati urbanistici l’ex sindaco di Salerno e attuale presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. I fatti contestati vanno dal 2007 al 2009. Rispondono, a vario titolo, dei reati contestati a De Luca altri 21 imputati, tra cui esponenti della giunta comunale dell’epoca, funzionari della sovraintendenza ai beni paesaggistici, funzionari del comune di Salerno e alcuni imprenditori. La vicenda trae origine dalla sdemanializzazione, in favore del Comune di Salerno, dell’area a nord del lungomare del capoluogo, con successiva allocazione della struttura privata Crescent, la costruzione ad uso abitativo a forma di mezzaluna e i relativi permessi di costruire rilasciati.

Nel corso dell’udienza svoltasi oggi davanti alla II sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Vincenzo Siani, a latere Cantillo e Trivelli) si è tenuto il controesame dei testi del pubblico ministero, un collegio peritale presieduto dall’ingegnere Luigi Boeri, ai quali i difensori delle parti civili (Italia Nostra – Comitato No Crescent) hanno richiesto delucidazioni sulla presenza e sulla deviazione del torrente Fusandola al fine di consentire la costruzione della struttura. I tre tecnici hanno confermato la presenza di un torrente “deviato verso la spiaggia di Santa Teresa”. Nel corso della discussione durata oltre cinque ore, ci sono state numerose disquisizioni tecniche con i difensori di alcuni imputati. Il controesame dei consulenti tecnici che hanno operato per conto della procura proseguirà nell’udienza fissata per il prossimo 25 ottobre.

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  • Che si accertino certe verità anche a distanza di anni non cambia la sostanza delle cose. I tecnici hanno accertato che c’è stata una deviazione del torrente (normalmente secco). Ma si sono preoccupati di verificare anche se tale deviazione peggiora o migliora la situazione ai fini dello smaltimento delle acque in caso di precipitazioni eccezionali? Quando avvenne la famosa alluvione di oltre sessanta anni fa, l’esondazione del Fusandola fu dovuta al tappo d’imbuto (tuttora presente) esistente a monte nella parte alta della città. La configurazione a valle dello scarico a mare fu ininfluente. Di questo problema ci si dovrebbe prioritariamente preoccupare.

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