Ghigliottina in piazza, insulti agli avversari, botte dai no Tav

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Non si spegne l’eco degli scontri di sabato a Venaria fra manifestanti anti G7 e forze dell’ordine, con tanto di ghigliottina simbolica ai danni di due pupazzi raffiguranti l’ex premier Renzi ed il ministro del lavoro Poletti: ora la polemica è tutta politica, e a cavalcarla è proprio il segretario del Partito Democratico, fatto oggetto dello scherno incontrollato della piazza: “Non mi fanno impressione le pagliacciate, però in questa vicenda ci sono agenti di polizia, carabinieri, uomini delle nostre forze dell’ordine che vengono feriti sul serio, non a parole”.

Poi prosegue: “Ci sono squallidi amministratori comunali che non hanno avuto la forza-o la voglia-di spendere una parola per prendere le distanze da certe formazioni anarchiche o presunte tali, da centri sociali, da persone abituate a vivere di violenza quantomeno verbale”, scrive Renzi su Facebook. In realtà la sindaca di Torino, Chiara Appendino, si era subito affrettata a esprimere “sostegno” per gli agenti feriti durante la manifestazione. Non così però ha fatto il vice-sindaco Guido Montanari, notoriamente vicino alle battaglie No Tav, che su Facebook si era espresso a favore della manifestazione. Non solo: alcuini consiglieri comunali grillini avevano anche partecipato al corteo pacifico fino a Venaria.

Ecco perchè Renzi tira l’affondo al Movimento 5 Stelle e se la prende con i rapprensentanti delle istituzioni locali “pagati da tutti i cittadini, che anzichè schierarsi con le forze dell’ordine e con le istituzioni rilanciano le immagini della rivoluzione francese. Ci avevano chiesto di portare il G7 a Torino e poi hanno fatto fare una figuraccia all’anima profonda e solidale di questa città, prima capitale d’Italia. Peccato”.

Arrivano a stretto giro di posta le repliche dei grillini: “E’ una provocazione accostare il dissenso di amministratori e consiglieri comunali a delinquenti che hanno bruciato cassonetti e attaccato le forze dell’ordine”, dice Montanari. La sindaca di Torino ribadisce in un’intervista che “la città ha superato  l’esame”.

Ma la levata di scudi arriva anche dai vertici nazionali del Movimento, con di Maio che si schiera al fianco della Appendino: “Io sto con lei, con la città e con l’amministrazione che si è messa a disposizione per il G7. Le violenze non fanno parte del Dna del Movimento 5 Stelle ed è bene sottolinearlo. Soprattutto davanti a Renzi che perde l’occasione di tacere per attaccare l’amministrazione di Torino”. Poi accusa Renzi di “sfruttare cinicamente questi episodi di violenza per una sterile polemica politica”.

Infine: “Le nostre battaglie le abbiamo sempre fatte in Parlamento e in nessuna nostra manifestazione di piazza-e sono tante- è mai avvenuto uno scontro nonostatne i migliaia di partecipanti”.

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