Da Napoli il ‘laser verde’ che guarisce la prostata

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Il trattamento laser della prostata con Greenlight, il laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta guarisce in anestesia spinale e con dimissione in 24 ore l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) che colpisce l’80% degli italiani ultra 50enni, verrà trasmesso durante le sessioni di live surgery in diretta satellitare dalle sale operatorie del Policlinico Federico II di Napoli alla sede del 90°Congresso della Società Italiana di Urologia – SIU – che si terrà alla Mostra Oltremare dal 7 al 10 ottobre riunendo oltre 600 urologi provenienti da tutta Italia.

Un recente studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista International Urology and Nephrology ha dimostrato che il “laser verde” è stato promosso da 99 pazienti su 100 operati e guariti. Altri dati clinici indicano un miglioramento della soddisfazione sessuale e della funzione erettile . La “luce verde” guarisce quindi la prostata ingrossata, salva il sesso e tutela il cuore, in quanto non richiede la sospensione di farmaci fluidificanti del sangue.

“La tecnica laser”, spiega il dottor Maurizio Carrino, direttore della divisione di andrologia del Cardarelli di Napoli dove il laser è in uso, “si effettua in endoscopia (senza alcuna incisione cutanea) e vaporizza o vapo-enuclea con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, ristabilendo una normale minzione.

L’istantanea coagulazione dei vasi che evita il sanguinamento, fa del laser verde lo strumento d’elezione per l’oltre 1milione di pazienti con gravi malattie cardiovascolari in cura con anticoagulanti e/o antiaggreganti, che ora possono essere operati in tutta sicurezza senza mai sospendere la terapia salvavita (come invece avviene con la chirurgia tradizionale. La metodica – a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale – è attiva nel nostro Paese in 30 centri per un totale di 3mila interventi.

Greenlight grazie all’evoluzione della tecnica, è ora in grado di operare maxi prostate di grosso volume, finora trattabili solo con la chirurgia open (quella con l’incisione cutanea) invasiva e con inevitabili complicanze. Non solo la sicurezza è assoluta, ma il progresso tecnologico consente oggi di effettuare biopsie durante l’intervento per escludere la presenza di cellule cancerose”.

BISTURI ADDIO – “Per l’ipertrofia prostatica benigna con Greenlight siamo a un punto di svolta fondamentale”, sottolinea il professor Giovanni Ferrari, primario dell’urologia all‘Hesperia Hospital di Modena e tra gli autori dello studio apparso su Urology, “siamo ormai prossimi alla totale abolizione dell’intervento a cielo aperto, quello con il bisturi. Ben 99 pazienti operati su 100 si sono dichiarati soddisfatti sia dell’intervento in sé sia della scomparsa dei sintomi causati dalla patologia (difficoltà a urinare, insopprimibile urgenza e frequenza minzionale anche notturna, sensazione di incompleto svuotamento della vescica, ritenzione urinaria, bruciore alla minzione)”.

Fonte Napolitime.it

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