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A Eboli musulmana sepolta in un’aiuola Cardiello infuriato

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Ad Eboli, nei giorni scorsi,  alcuni cittadini di origini musulmana avrebbero richiesto la sepoltura di una propria cara in un’aiuola nei pressi del camposanto ebolitano. Da Palazzo di città è arrivato il permesso e la defunta è stata tumulata in uno spazio creato appositamente e che, a quanto pare, diventerà un piccolo riquadro dove i minniti ebolitani potranno far riposare i propri cari. A sollevare il caso «senza precedenti in Italia», il Senatore di Forza Italia Franco Cardiello

«Seppellire un corpo in un’aiuola comunale – spiega il Senatore azzurro -, in nome della diversità religiosa, è una scelta che lede i principi costituzionali oltre che configura una condotta perseguibile sotto altri aspetti.

È stato creato un precedente pericoloso tale che in tutta Italia gli appartenenti a religione diverse da quella cristiana potranno decidere con discrezionalità di essere seppelliti in giardini pubblici oppure sotto il proprio condomino».

Il motivo quindi non sarebbe culturale, quanto sanitario: «stiamo assistendo ad uno spettacolo indegno, di ordinaria follia politica ed amministrativa, in spregio alle più comuni norme in materia sanitaria e pulizia mortuaria.

Manca un parere motivato del Distretto sanitario Asl; manca un permesso per costruire, peraltro su un’area pubblica; manca il pagamento degli oneri concessori prima della tumulazione; manca una variante urbanistica al piano regolatore per cambiare destinazione della aiuola. Quella tomba andava sistemata all’interno del cimitero comunale».

La replica di Cariello “Un atto di civiltà”

La risposta comunale non si è fatta attendere, affidata direttamente al sindaco. «Nessuna prevaricazione, solo un atto di civiltà – fa sapere Massimo Cariello -. E’ questo il senso della vicenda collegata alla tumulazione di una donna la cui salma era ferma da quattro giorni, poiché non esiste alcuna area, nel cimitero cittadino, destinata ad accogliere defunti di altre confessioni, abbiamo solo l’area cimiteriale consacrata. Dopo quattro giorni abbiamo ritenuto che fosse giusto dare sepoltura alla salma di una donna che, peraltro, viveva da oltre 36 anni ad Eboli. Abbiamo assunto un’ordinanza sindacale di urgenza, dopo che la stessa Asl ci aveva assicurato che nel caso specifico non fosse necessaria un’autorizzazione sanitaria specifica. Ora stiamo studiando quale area sarà possibile utilizzare quale zona di accoglienza di defunti che professassero altre religioni su richiesta delle famiglie e predisporremo un’area non consacrata».

Fonte Le Cronache

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