Porto di Salerno, Cisal chiede tempi brevi per dragaggio scalo

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Gigi Vicinanza, sindacalista della Cisal provinciale, chiede a gran voce il dragaggio del porto di Salerno.

“Le attuali condizioni del fondale del porto – ha sostenuto Vicinanza – danneggiano fortemente tutte le attività che decidono di scommettere sullo scalo della nostra città.

Condivido l’idea di Domenico De Rosa, amministratore delegato del gruppo Smet: lo sviluppo del retroporto dello scalo salernitano è assolutamente una priorità assoluta non solo per il Mezzogiorno d’Italia ma per l’intero sistema portuale italiano.

Credo sia condivisibile anche l’idea legata all’istituzione della Zona economica speciale, che rimane un fattore di sviluppo irrinunciabile perché favorisce gli investimenti a lungo termine”.

Per Vicinanza, dunque, è necessario che questo intervento sia realizzato subito per annullare questo fortissimo disagio e per eliminare le carenze strutturali di un fondale che provoca problemi nell’uscita e nell’entrata delle imbarcazioni nel porto.

Trovo che sia di fondamentale importanza riuscire a realizzare l’intervento, nel minor tempo possibile, al fine di incrementare il traffico commerciale complessivo del porto di Salerno che vedrà cosi aumentare il numero di operatori e di imprese coinvolte con ricadute positive sull’intero territorio provinciale.

Come ribadito dal dottore De Rosa, il 2018 sarà certamente un anno di forte espansione per la rete delle Autostrade del Mare e di forte crescita occupazionale, che possiamo già stimare tra il 10 per cento e il 15 per cento in più rispetto all’anno in corso.

C’è bisogno dell’impegno di tutti, classe politica in primis. Non possiamo disperdere questo patrimonio economico raggiunto con tanti sacrifici”.

1 Commento

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  • Focalizzare l’attenzione sui fondali inadeguati del porto e sollecitare quindi interventi rapidi per aumentarne la profondità è sicuramente una priorità da non trascurare se si vuole mantenere alta la produttività e la competitività del porto. Ugualmente merita la massima attenzione l’altra criticità ricordata dall’ad Domenico De Rosa e cioè la mancanza di aree retroportuali, idonee a consentire tutto il grosso lavorio che si svolge a terra, a ridosso delle banchine, per le operazioni di carico scarico e movimentazioni delle merci. Eppure non è solo lo stoccaggio che deve essere tenuto in considerazione. Anche il flusso e il deflusso dei carichi trasportabili deve poter avvenire con regolarità, rapidità ed efficienza, e con assenza di ingorghi o blocchi paralizzanti. Sotto questo aspetto il porto di Salerno soffre di spazi insufficienti e per di più viene servito solo da mezzi su gomma, con gli inconvenienti suddetti. Si impone quindi anche l’urgenza di creare una infrastruttura ferroviaria con un collegamento diretto con il corridoio tirrenico.
    Le forze sindacali si attivino per una simile operazione, che creerà nuova forza lavoro e darà maggiori spazi di manovra per le attività portuali e per la crescita dei volumi di traffici a mare e a terra.

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