Aumentano bonus e agevolazioni: licenziare costerà caro alle aziende

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È composto da 120 articoli il testo definitivo della legge di Bilancio per il 2018 trasmesso al Senato. La manovra, che si appresta a iniziare il suo iter parlamentare, prevede, tra le misure principali, la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva per il 2018, gli sgravi contributivi per le assunzioni dei giovani con contratti a tutele crescenti, le risorse per il rinnovo dei contratti degli statali, un pacchetto di interventi per il Sud e nuovi stanziamenti al Fondo per la lotta alla povertà con il rifinanziamento del reddito di inclusione.

Bonus da 80 euro. Si amplia la platea dei beneficiari del bonus Irpef da 80 euro. Nel testo definitivo della manovra il tetto di reddito sale da 24.000 a 24.600 euro e da 26.000 a 26.600 euro. Per gli statali che superano la soglia dei 26mila euro di reddito, sarà così garantita la sterilizzazione degli 80 euro dall’effetto degli aumenti del rinnovo contrattuale di 85 euro mensili.

Rinviato aumento dell’Iva. Rimodulato e rinviato al 2019 l’aumento dell’Iva. Il testo definitivo della manovra conferma la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia per il 2018 ma rimanda l’aggravio all’anno successivo. In particolare, l’aliquota Iva al 10% salirà di 1,5 punti percentuali dal 2019 e di altri 1,5 punti dal 2020, mentre quella al 22% aumenterà di 2,2 punti percentuali dal 2019, di ulteriori 0,7 punti percentuali dal 2020 e di 0,1 punti dal 2021. Confermato l’aumento delle accise dal 2019.

Sgravi per imprenditori agricoli. Sgravi contributivi al 100% per tre anni per imprenditori agricoli e coltivatori diretti under 40 che si iscriveranno alla previdenza agricola nel 2018. L’esonero è riconosciuto per un massimo di 12 mesi con un tetto del 66% e per un periodo massimo di altri 12 mesi con un tetto del 50%.

Lotta alla povertà. Potenziate le misure per la lotta alla povertà: cresce la platea dei beneficiari del Rei, il reddito di inclusione, che per le famiglie numerose sale fino a 534 euro al mese. In particolare, si legge nella relazione tecnica, per i nuclei con 5 o più componenti, gli unici per i quali è previsto un beneficio potenziale sopra il massimale, la misura aumenta il contributo massimo dagli attuali 485,41 euro mensili fino a circa 534 euro.

Il costo dell’intervento sale di 60 milioni di euro l’anno, con un aumento di circa il 16% rispetto ai 370 milioni stimati per i nuclei con 5 o più a legislazione vigente.L’incremento del massimale comporta anche un lieve ampliamento della platea di beneficiari che, per questa tipologia, passano da 100,1 mila a 106 mila, mentre nel complesso i beneficiari potenziali del Rei si attestano a 499,8 mila.

Fondo per le famiglie. Arriva il fondo da destinare a interventi per le politiche della famiglia con una dotazione di 100 milioni di euro l’anno a partire dal 2018. Il Fondo è istituito nello stato di previsione del ministero dell’Economia.

Cedolare affitti. La cedolare secca al 10% per gli affitti a canone concordato non sarà strutturale ma sarà prorogata per il biennio 2018-2019. In alcune bozze circolate nei giorni scorsi era prevista la stabilizzazione della misura dal 2018 che ora, nelle stesura finale del testo, salta. Il ddl prevede che si possa applicare nel periodo 2014-2019, estendendola così di due anni. Restano fuori uffici e negozi.

Assunzioni nei trasporti. Cento assunzioni, nel triennio 2018-2020, in deroga a quanto prevede la legge, per interventi urgenti in materia di sicurezza stradale quali, ad esempio, controlli su veicoli e sulle attività di autotrasporto. Il ministero dei Trasporti è autorizzato a bandire concorsi pubblici. Sono previste 40 assunzioni nel 2018, altre 30 nel 2019 e 30 nel 2020. Tra le principali novità per i cittadini c’è il ritorno delle “agevolazioni fiscali sugli abbonamenti al trasporto pubblico”, custodite nel quarto articolo. In particolare, si modifica il testo unico sulle imposte inserendo la possibilità di detrarre dall’imposta lorda il 19 per cento del costo degli abbonamenti trasporti pubblici locali, regionali e interregionali fino a un massimo di 250 euro.

Tassa licenziamenti. Raddoppia la tassa sui licenziamenti che le imprese versano per la cig. Per ogni licenziamento effettuato nell’ambito di un licenziamento collettivo, la somma dovuta dal datore di lavoro, passa dal 41% all’82% del massimale mensile di Naspl (la nuova indennità di disoccupazione) per ogni dodici mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni.

La norma non si applica ai licenziamenti collettivi avviati entro il 20 ottobre di quest’anno. La Riforma Fornero ha introdotto l’obbligo di versamento di un contributo a carico delle aziende, dovuto in tutti i casi di interruzione del rapporto a tempo indeterminato per causa diversa dalla dimissioni e dalle risoluzioni consensuali.

Tale contributo, denominato ticket di licenziamento, il cui obbligo di versamento è in vigore dal 1 gennaio 2013, è stato introdotto per limitare le spese dello Stato per il finanziamento degli ammortizzatori sociali attraverso una contribuzione dei datori di lavoro alla spesa pubblica in caso di licenziamento del lavoratore.

Tale contributo è pari a 489,95 euro per ogni anno di lavoro effettuato, fino a un importo massimo di 1.469,85 euro per rapporti di lavoro di durata pari o superiore a 36 mesi. Nell’ipotesi in cui la dichiarazione di eccedenza del personale non sia oggetto di un accordo sindacale, il ticket di licenziamento viene moltiplicato per tre e può quindi arrivare a 4.409,55 euro.

Credito d’imposta per fondazioni bancarie. Arriva il credito d’imposta per le fondazioni bancarie per promuovere progetti di welfare. È previsto un contributo, sotto forma di credito d’imposta, pari al 65% delle erogazioni effettuate a partire dall’anno d’imposta 2018, che può essere utilizzato solo nell’ambito dell’attività non commerciale. Il contributo è di 100 milioni l’anno, per il triennio 2019-2021, ed è assegnato in base all’ordine temporale con cui le fondazioni comunicano all’Acri l’impegno a effettuare le erogazioni.

Rinviato di un anno l’aumento dell’Iva In particolare l’aliquota al 10% salirà di un punto e mezzo dal 2019 e altrettanto a partire dal 2020 Previsti sgravi per gli imprenditori agricoli e coltivatori al di sotto dei 40 anni Concorsi pubblici nei Trasporti e confermati gli sconti sugli abbonamenti

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  • Che cavolata la tassa sui licenziamenti perché il datore di lavoro nullatenente fa prima a chiudere tutto e non dare niente a nessuno…. Altra trovata geniale del “governo” Renzi

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