Traffico illegale di cani, la storia di Zlatan salvato da un salernitano

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Un traffico in aumento, ma con meno possibilità di contrasto. E’ il nuovo business sulle vendite e sul trasporto illegale di cuccioli

L’allevamento, la custodia e il commercio di cani e gatti all’interno dell’Unione Europea impiega circa 300.000 persone solo nella vendita e genera un guadagno stimato in 1,3 trilioni di euro l’anno.

I dati dello studio “Benessere di cani e gatti coinvolti in attività commerciali” della Commissione Europea, condotto nel 2014 in dodici Paesi: Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Olanda, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Regno Unito, stima inoltre che ogni mese circa 46.000 cani sono movimentati tra gli Stati membri con finalità commerciale, ed evidenzia come questa sia una delle principali attività che offrono un profitto potenzialmente elevato.

Le nazioni verso cui sono maggiormente diretti i cani sono: Germania 57%, Regno Unito 9%, Belgio 5%, Italia 5%, Francia 5%. I gatti sono maggiormente diretti in Germania 55%, Regno Unito 9%, Spagna 7%, Italia 6% e Belgio 5%. I Paesi da cui maggiormente provengono i cani sono: Spagna 36%, Ungheria 22%, Slovacchia 10%, Romania 10% e Italia 4%. Per quanto riguarda i gatti è ancora in testa la Spagna con il 48%, seguita dall’Ungheria 14%, Slovacchia 9%, Romania 6% e Francia 4%.

Insieme al commercio legale c’è poi quello illegale, con cuccioli acquistati a circa 60 euro e rivenduti a prezzi fino a 20 volte superiori, una volta trasformata la loro nazionalità. Con Ungheria e Slovacchia, i maggiori Paesi “produttori” sono la Polonia, la Romania e la Repubblica Ceca, da cui i cuccioli sono venduti a pochi euro, inclusi i documenti, le vaccinazioni, il passaporto europeo per essere esportati in tutti i paesi d’Europa.

A gestire i traffici sono gruppi organizzati, che importano gli animali e li smerciano attraverso venditori compiacenti: sono circa 8.000 i cuccioli che ogni settimana vengono importati in Italia, per un valore commerciale di circa 5.600.000 euro.

L’Italia, infatti, e i Paesi come la Spagna, la Francia e il Belgio sono il punto di arrivo di migliaia di cuccioli di cane e gatto, soprattutto di cane, provenienti dai Paesi dell’Est, importati falsificando documenti, precocemente strappati alle cure delle loro madri costrette a continue gravidanze, sottoposti a infernali viaggi e imbottiti di farmaci per farli sembrare sani.

I principali committenti sono negozianti e allevatori italiani, che spesso mostrano agli acquirenti finali presunti madri e padri “made in Italy” e propongono anche il pedigree a pagamento, falso come la restante documentazione che accompagna i cuccioli.

In questo contesto si inserisce la storia di Zlatan, un Siberian Husky adottato tre anni fa da Elia, un ragazzo di Bracigliano che ora vive a Londra. Il precedente padrone di Zlatan era stato arrestato per traffico illegale di cani. Il destino di questo adorabile animale sembrava segnato fino a quando Elia non ha deciso di protarlo con se ed oggi, a distanza di tre anni, sono inseparabili.

La storia di Zlatan è comune a tante altre. Per chi ama gli animali è sufficiente seguire poche ma basilari regole per evitare di alimentare il traffico di animali da compagnia

Se si vuole acquistare un cucciolo per regalargli amore il modo peggiore è quello di prenderlo in modalità non controllate, finanziando la malavita che traffica nel settore. E’ invece opportuno premiare gli allevatori regolari che investono sulla buona salute degli animali.

1 Commento

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  • prendetevi gli animali randagi (cani e gatti) se proprio li amate, facendo un’opera buona per le bestiole scoraggiando anche il commercio illegale.

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