Condannato a 9 anni e 8 mesi per la morte di Sandri, Spaccarotella da qualche tempo può uscire di giorno dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), dove sta scontando la pena, per andare a prestare servizio presso una Misericordia della zona.
Luigi Spaccarotella ha potuto accedere al programma di semilibertà avendo scontato metà della pena. Inoltre, padre Giovanni Serrotti, il sacerdote di Bibbiena che gli è sempre stato vicino, rivela come, negli ultimi mesi, l’uomo sia tornato un paio di volte ad Arezzo per vedere la famiglia.
Spaccarotella, in previsione della semilibertà, aveva cercato lavoro anche ad Arezzo ma ha trovato tuttavia le porte chiuse, sembra per timore di eventuali ritorsioni. L’11 novembre 2007, come poliziotto della polizia stradale, Spaccarotella era in servizio presso la caserma della sezione distaccata di Battifolle e faceva parte di una pattuglia che stava controllando l’autostrada.
Alla notizia di tafferugli fra un gruppetto di tifosi laziali e una macchina con sopra alcuni supporter della Juventus, il poliziotto accorse insieme ai colleghi e, dall’area di servizio sul lato opposto dell’autostrada esplose un colpo di pistola che superò la carreggiata e colpì Sandri alla testa, pur trovandosi a parecchie decine di metri di distanza.
A Spaccarotella la procura di Arezzo (con l’allora pm Giuseppe Ledda) contestò l’omicidio volontario con dolo eventuale. Oggi, a distanza di dieci anni, nell’area di servizio dove una targa ricorda la morte di Gabriele Sandri, questa mattina la situazione era tranquilla, con la giornata assolata come dieci anni fa e il solito via vai di viaggiatori.
avra il rimorso per tutta la sua vita, assolutamente innecessario, uccidere quel ragazzo,