Lontana parente di quella ammirata ed apprezzata nelle precedenti gare. Il campo pesante, la pioggia, le assenze e chi più ne ha più ne metta ad oggi sono alibi che non reggono. La squadra è incappata in un incidente di percorso, ci può stare ma ora già da Brescia bisogna dare segnali diversi rispetto a quelli del Tombolato.
“Se non corri, diventi la squadra sparring partner dell’altra. E noi abbiamo allenato il Cittadella – aveva detto Fabiani a Il Mattino – parlando di Salernitana non pervenuta. Se c’era qualcuno stanco, avrebbe dovuto dirlo al mister. Siamo stati passivi, abbiamo fatto giocare gli avversari. Con questo non bisogna far drammi, una partita sotto tono ci può stare in un campionato così lungo e dispendioso. Ma è bene che la squadra capisca che nessuno regala niente ed occorre stare sempre sul pezzo”.
Già perchè con l’anemia di vittorie e la lunga striscia di pareggi ci vuole poco per ritrovarsi da una parte e dall’altra della classifica. Nelle prossime cinque giornate che ci separano dal giro di boa la Salernitana giocherà in quattro occasioni con squadre che si trovano nella parte bassa della classifica. Brescia, poi Perugia, Entella, Foggia e finale con il botto a Palermo contro l’attuale capolista. L’obiettivo è girare almeno a 30 punti . Obiettivo alla portata dei granata che devono necessariamente tornare a vincere. L’appuntamento con i tre punti manca infatti da oltre un mese.
Se questo signore avesse fatto il suo dovere e comprato un centrale tra gli svincolati subito dopo la partita con l’Empoli, invece di aspettare 3 settimane per fare magheggi, oggi avremmo almeno 5 punti in più. Col Bari e la Cremonese, con un centrale alto e bravo di testa non avremmo preso gol. Poi Bollini ci mette del suo, ma fin quando giochi con terzini a centrali, incluso Popescu che è un terzino, non ti puoi lamentare.
Attacca per non essere attaccato. Ma dimentica che di difensori in TV e Web ne ha tanti