Calcio: l’Atalanta fatica, al Benevento ci pensa Cristante

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Bryan Cristante, otto gol tra Europa League e campionato, è ufficialmente il bomber e il leader di un’Atalanta a doppia andatura.

Dopo l’ubriacatura di coppa, i bergamaschi faticano per avere la meglio sul Bevenento ancora al palo nel posticipo del lunedì, rischiando qualcosa nel primo tempo con Berisha sempre sugli scudi e il trequartista in prestito dal Benfica a risolverla alla mezzora del secondo con un tiro da mostrare nelle scuole calcio.

La squadra di Gasperini tiene le redini del gioco fin dall’avvio ed al 7′ la catena di sinistra Hateboer-Freuler-Gomez sfocia nel cross mancino dell’argentino per il taglio di Castagne, che ci mette la testa senza imprimere potenza e angolazione sufficienti a spaventare il bergamasco verace (mai passato da Zingonia, però) Brignoli.

Tre giri di lancetta e Berisha non ha problemi sulla palla bassa dalla sinistra di D’Alessandro, l’ex di turno insieme a Djimsiti. Al quarto d’ora è il turno di Cornelius, che salta più in alto di tutti sulla punizione dalla destra del Papu sorvolando il montante, mentre sul ribaltamento Caldara deve rifugiarsi in corner per impedire allo scavetto di Del Pinto di diventare l’assist per l’insaccata facile di Armenteros.

Sugli sviluppi dell’angolo Costa (17′) svetta, pescato da Venuti, ma non inquadra lo specchio, ben più pericoloso il centravanti ospite che al 22′ cicca di sinistro dal limite dopo aver ricevuto dall’accentrato Lombardi: sfera molto oltre il secondo palo. Sei minuti e i nerazzurri, a esterni invertiti col ritorno di Hateboer a destra e sequela di Castagne dall’altra parte, sfornano stancamente un’altra occasione con Masiello a suggerire per il radente di Gomez su cui Cornelius non arriva in tempo per la correzione di destro in area piccola. La partita vive di sussulti restando apertissima, coi sanniti a vendere cara la pelle.

E vicinissimi al vantaggio quando il miracolo di Berisha nega il gol al colpo di testa di Armenteros sull’ennesimo traversone di Venuti. La ripresa si avvia con la schiacciata di testa di Cristante (4′) sull’apertura del capitano di casa, bloccata a terra da Brignoli. Di là è già entrato Puscas al centro dell’attacco, di qua ecco Ilicic per Toloi, mossa che fa scalare Castagne a sinistra in una difesa a quattro con parecchia spinta sugli esterni. Quindi Petagna dà il cambio a un Cornelius che ne ha prese poche, e al ventesimo tocca a Masiello sbagliare la sua chance, in spaccata, sul lob dalla sinistra del Papu.

De Zerbi mette Kanoute per D’Alessandro senza variare il tema tattico. Il ghiaccio si rompe alla mezzora grazie a Cristante, il superbomber (5 in campionato, 3 in Europa League) che viene dal centrocampo: Ilicic gliela offre da destra, controllo e tiro dal limite sono perfetti e l’angolino è battezzato. Rete che vale l’aggancio al Torino al decimo posto a quota 19.

LE DICHIARAZIONI

“Il Sassuolo e il Cagliari col Benevento avevano vinto al 94′, la Juve stessa ci aveva fatto una fatica terribile: è una squadra che si sa difendere e sa rendersi pericolosa da palla inattiva. L’Atalanta è stata brava e intelligente”.

Gian Piero Gasperini saluta l’1-0 del lunedì sera come uno spartiacque: “Dobbiamo cominciare a vincere anche in trasferta, per adesso stiamo in gruppo ma vedo ancora la possibilità di lottare per il sesto posto risalendo ulteriormente la classifica” è l’opinione del tecnico nerazzurro. Che rispetto a Liverpool ha messo dall’inizio Caldara e Cornelius: “Non c’era bisogno di un ampio turnover, era una partita in cui inseguire tre punti importanti con la nostra qualità – ribatte Gasperini -. Siamo stati bravi, c’era il rischio di picchiare contro un muro e di subire la beffa.

A parte l’occasione di Armenteros non abbiamo concesso nulla”. Variazione tattica nella ripresa con l’ingresso di Ilicic e la difesa a quattro: “Ilicic e Gomez larghi ci hanno consentito di martellare di più e di avere più soluzioni. La variazione di posizioni tra Castagne e Hateboer nel corso del primo tempo è dovuta invece al fatto che Hans a sinistra era più chiuso e a destra mi offre più profondità”.

Pronti i giudizi sui singoli: “Cristante ha buona tecnica e capacità negli inserimenti oltre che nello stacco di testa, è un centrocampista che fa bene tutte e due le fasi e sa giocare con ordine – chiude – Non giudico gli attaccanti per i gol che fanno o meno, ma in base a quanto riescono a essere pericolosi. Il gol è la ciliegina, ma se uno guadagna falli e fa assist il bilancio è positivo lo stesso. Gomez è andato a metà tra assist e tiro, Cornelius nello stretto va in difficoltà ma ha fatto il suo”.

Sul fronte degli sconfitti, Roberto De Zerbi si rammarica per la defezione in corso d’opera: “Il primo tempo è stato di contenimento, ma le migliori occasioni le abbiamo avute noi con Armenteros, di sinistro e di testa – commenta l’allenatore del Benevento – Purtroppo i problemi allo stomaco che aveva già prima della partita sono peggiorati e ho dovuto mettere Puscas.

Il gol della partita è arrivato su una palla persa di Puscas: La superiorità dell’Atalanta dal punto di vista fisico è innegabile, tecnicamente non si discute. Al di là del punto che potevamo portare a casa, e potevano essere pure tre, come impegno non posso rimproverare niente – chiude De Zerbi – Ma deve essere unito alla convinzione che ti porta al risultato: altrimenti, se c’è la paura, non dico la rassegnazione, non si porta a casa niente. Come stasera”.

Fonte ANSA

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