Salernitana: il valzer in panchina, in sette anni ben 12 allenatori

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Da Perrone a Bollini con in mezzo Galderisi, Sanderra, Gregucci, Somma, Menichini, Torrente e Sannino.

Gestione tecnica complicata, complicatissima con Lotito e Mezzaroma proprietari.

Invasioni di campo continue del multi patron di Salernitana e Lazio sia all’epoca del Salerno Calcio con Perrone redarguito più volte dagli spalti anche se resta l’unicoa d aver cominciato e finito una stagione fino al siluramento di Bollini all’esterno della sala stampa dopo una operazione di delegittimazione cominciata da lontano.

Panchina rovente quella di Salerno non tanto per il calore del pubblico ma per l’esuberanza societaria che ha sempre messo sotto la lente di ingrandimento il lavoro del cosiddetto ‘manico’ sposando in pieno la teoria che è meglio avere un generale fortunato che bravo. Lotito come Napoleone con gli allenatori ridotti a fare i dipendenti senza pensare troppo altrimenti vengono definiti ‘scienziati’.

Il primo allenatore dell’era Lotito – Mezzaroma fu Perrone che dopo aver vinto il campionato di D non venne confermato. Ci si affidò a Galderisi che durò apena tre giornate con il club costretto a ripiegare di nuovo su Perrone che ottenne un’altra promozione dalla C2 alla Prima divisione. Lo stesso Perrone rifiutò di allenare la Salernitana che venne affidata a Sanderra anche lui esonerato in un batter di ciglia con la squadra affidata a Gregucci che la condusse fino ai quarti di finale play-off.

Via Gregucci ed ecco Somma ma il campionato dell’ex difensore della Salernitana non cominciò neppure. Squadra affidata a Menichini che, non senza tensioni, conquistò la serie B. Vittoria del torneo che non valse la riconferma. Al primo anno di B fu scelto il salernitano Torrente per guidare i granata ma i risultati furono disastrosi con Lotito che fu costretto a richiamare Menichini che riuscì a salvare la Salernitana passando per la lotteria dei play out.

L’anno seguente toccò a Sannino cominciare il campionato ma il pari con la Pro Vercelli ed alcune esternazioni ne compromisero il cammino, già traballante da settimane. Al suo posto arrivò Bollini che chiuse la scorsa stagione alle porte dei play off. Il resto è storia recente.  Il tecnico di Poggio Rusco è stato il primo allenatore a finire un campionato e cominciare quello successivo sotto la proprietà capitolina. Ad un anno esatto dal suo insediamento l’addio per l’ennesimo ribaltone tecnico

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  • Aggiornate la statistica aggiungendo gli anni di Fabiani con Lombardi e vi renderete conto che sto qua non ha mai finito un campionato con lo stesso allenatore. In due anni ne cambió 6 ( se si considera che Castori venne esonerato due volte), il che al netto dei disastri degli ultimi tre anni fa 14 allenatori in 6 stagioni. Complimentoni al pasticciere e alla sua indubbia competenza.

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