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Possessori iPhone furiosi con Apple per depotenziamento, negli Usa class action

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Era da tempo che si sospettava, ma poche ore fa è arrivata la conferma ufficiale da parte dell’azienda stessa: la Apple rallenta di proposito le prestazioni del sistema operativo iOS nei dispositivi più anziani, col fine di preservarne la batteria. La sincerità di Cupertino, tuttavia, invece di venir apprezzata dai possessori di un iPhone ha creato un contraccolpo inaspettato: sono piovute, infatti, le class action intentate dai consumatori che chiedono alla società un rimborso spese e che le attaccano per aver mantenuto il segreto per così tanto tempo.

“La Apple ci ha ingannato”: è questo, in particolare, che i clienti della “mela morsa” non riescono proprio a digerire. La prima causa (portata avanti da Stefan Bogdanovich e Dakota Speas) in ordine cronologico è stata registrata in California – stato dove la società ha sede – e le chiede di non ridurre più le potenzialità dei device e di risarcire i possessori degli stessi che sono stati colpiti da questa condotta. Poi è stata la volta di diverse città in Ohio, Indiana e North Carolina.

“La società di Cupertino ha agito in modo ingannevole, immorale e non etico” si legge in un altro documento legale. L’accusa dei consumatori è di aver deliberatamente rallentato i dispositivi per costringere gli utenti ad acquistare un più recente (e costoso) modello di iPhone. La versione della Apple, tuttavia, è molto diversa: “Le batterie accumulatrici allo ione di litio, utilizzate nei device, col tempo diventano meno capaci di garantire i livelli massimi degli stessi” ha spiegato una nota. Il problema maggiore si presenta quando le batterie sono fredde o hanno poca carica e può succedere che si spengano improvvisamente per preservarsi.

Non si tratta di certo della prima volta che la società di Steve Jobs si trova a dover fronteggiarsi in tribunale con degli accusatori. A novembre, ad esempio, è stata diffusa la notizia che la Aqua Connect aveva denunciato la società per la presunta violazione di un brevetto. A casa Apple, allora, sarà proprio un “blue Christmas”.

 

 

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