GdF: La polizia tributaria si chiamerà Polizia Economico-Finanziaria

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Dal 1° gennaio 2018 la Guardia di Finanza assume una nuova veste formale: la mitica polizia tributaria, indimenticata icona cinematografica in bianco e nero de “I tartassati” regalata agli italiani dagli intramontabili Totò, Aldo Fabrizi e Louis De Funès, cambia denominazione in Polizia Economico-Finanziaria.

Il nuovo look, effetto dell’attuazione del D. Lgs. 29 maggio 2017, n. 95, allinea le storiche
denominazioni della Scuola di Polizia Tributaria di Roma e di tutti i Nuclei di Polizia Tributaria presenti in ogni capoluogo di regione e provincia alle funzioni di polizia economico-finanziaria a competenza generale attribuite alla Guardia di Finanza dalla vigente normativa lasciando immutate le attuali attribuzioni operative.

Per quanto riguarda la provincia di Salerno il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria ha sede in via Indipendenza, n. 15 ed è raggiungibile dalla cittadinanza all’utenza 089/9372990.

1 Commento

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  • Per quanto ci riguarda a noi cittadini e contribuenti onesti, l’unica riforma che chiedevamo come anche il povero Marco Pannella ha invano richiesto per anni, era la smilitarizzazione del corpo della GdF.
    Smilitarizzare il Corpo significa sottrarre i finanzieri al dovere di cieca obbedienza alle gerarchie che con il potere della subordinazione li costringono alla riservatezza e all’obbedienza al capo, e non alla Legge.
    La smilitarizzazione del Corpo della Guardia di Finanza è il passo essenziale da compiere se si vuole abbassare la barriera di segretezza che separa l’operato del Corpo dalla coscienza di tutti i cittadini. La segretezza, se da un lato può rappresentare una forma di tutela dei cittadini e rispondere a comprensibili esigenze d’ufficio, da un altro lato è, invece, uno strumento multiuso nelle mani di taluni settori dell’amministrazione, con il rischio che questi si trasformino in veri e propri poteri occulti.
    Gli innumerevoli scandali che si ripetono da anni e anni rivelano le vere ragioni che stanno alla base della difesa ad oltranza dello status militare ad opera di larga parte dei vertici del Corpo: esso rappresenta la vera fonte del loro potere e della sopravvivenza dei loro privilegi personali, per la conservazione dei quali è necessario che il Corpo della Guardia di Finanza rimanga chiuso in sè stesso e sia impermeabile a qualsiasi contatto con la realtà esterna. È proprio la mancanza di trasparenza all’interno della struttura militare ad aver favorito lo sviluppo di gravi deviazioni, destabilizzanti il Corpo della Guardia di Finanza e le stesse istituzioni dello Stato, come la cronaca continuamente ci conferma.
    Riportare il Corpo della Guardia di Finanza all’interno della società civile equivale a rimetterlo al sevizio degli interessi dei cittadini e dello Stato.
    Diversamente continueremo a dover ancora assistere a deprecabili deviazioni, a “guerre tra bande”, nell’impotenza dello Stato vittima della partitocrazia che da 60 anni lo affligge.

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