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Maiori: si intestano beni di un’anziana inferma, nei guai medico e notaio

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Si avvia a giudizio il procedimento a carico di un medico di Maiori, accusato di essersi impossessato di due immobili approfittando, secondo l’accusa, dello stato di infermità psichica di una 90enne successivamente deceduta. All’esito dell’udienza camerale – si legge sul sito de IlVesovado.it – il GIP del Tribunale di Salerno, Maria Zambrano, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, accogliendo invece le istanze della difesa della nipote dell’anziana, che denunciò il fatto, ordinando l’imputazione coatta per il medico, il notaio e i due testimoni dell’atto.

L’accusa sostiene, infatti, che con la complicità di questi ultimi, il medico sarebbe riuscito a farsi intestare due appartamenti del valore complessivo di 500mila euro ubicati a Maiori, uno in Corso Reginna e l’altro nella parte alta del borgo, attraverso la redazione di un testamento pubblico, facendo leva sull’incapacità di intendere e di volere della donna. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria presso la Procura della Repubblica di Salerno, avevano consentito di acquisire fonti preziose per la ricostruzione delle condotte poste in essere dal sanitario finalizzate a circonvenire l’anziana donna e ad impossessarsi dell’intero patrimonio lasciato dalla stessa.

In particolare, mediante l’acquisizione di dichiarazioni e documentazione, la Guardia di Finanza aveva accertato che la defunta, già nei mesi precedenti la redazione del testamento pubblico in favore del medico, era incapace di intendere e di volere. Condizione confermata anche dalla badante dell’anziana. Circostanza di rilievo era costituita dal fatto che due notai, richiesti in precedenza dal medico di redigere il testamento pubblico della donna in suo favore, si erano rifiutati di raccogliere le volontà testamentarie della stessa. Uno dei due, dopo aver visitato personalmente l’anziana signora, aveva rifiutato di stipulare l’atto, ritenendo che la donna non era in condizioni di dettare le sue ultime volontà.

L’altro notaio addirittura rifiutò di recarsi a casa dell’anziana donna allettata perché lo stesso medico, oggi imputato, riferì che la stessa non era in grado di intendere e di volere. Così, nel marzo 2017, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria avevano sequestrato tutti i beni ereditari dietro ordinanza cautelare del GIP Zambrano. Nel maggio successivo il Tribunale del Riesame di Salerno aveva confermato il sequestro preventivo rigettando le richieste di dissequestro dell’indagato. Con dispositivo del 27 dicembre 2017 l’imputazione definitiva per i reati di falso in atto pubblico, appropriazione indebita e favoreggiamento, che vedranno ora il vaglio nel processo.

Fonte IlVescovado.it

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