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Al Teatro La Mennola di Salerno va in scena “Nanà” di Antonello De Rosa

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Sulla scena compare Nanà, ombra leggera e incerta che si muove sulla linea sottile che divide le donne dagli uomini, continuamente alla ricerca di sé, della sua sessualità, della sua natura di uomo, della sua verità di donna. Antonello De Rosa apre l’anno del Teatro La Mennola, questo fine settimana (sabato alle 21 e domenica alle 19) con una nuova produzione: “Nanà”.

«Lentamente – dalle note di regia – prendono corpo le sue confessioni, le sue ossessioni, i suoi sogni. Nanà cerca di confessare un omicidio come fosse una fiaba. Sì, lei ha ammazzato un cliente non proprio rispettoso. La scena è completamente vuota, tutta la forza sta nella parola e nel gesto dell’attrice.»

Nanà sul palco è l’attrice Margherita Rago con “Vite di donna”. Emblema della donna traviata, Nanà è una prostituta. «Mi affascina – dichiara la Rago – questo mondo in cui non possiamo sapere perché alcune donne si trovino loro malgrado. Con la legge Merlin, molte cocotte hanno deviato verso il ballo e lo swing: a questa scelta, che io interpreto come una liberazione, si ispira il mio monologo».

La direzione organizzativa è di Pasquale Petrosino. Posto unico: 10 euro.

Scena Teatro è un’associazione culturale fondata e diretta da De Rosa, attiva con i suoi progetti dal 2006; si propone come una organizzazione autonoma e multidisciplinare per la progettazione culturale nel territorio salernitano e nazionale, con particolare riferimento alle attività teatrale come motore di sviluppo territoriale. Nei diversi anni di attività, è stata portata avanti in Campania ma soprattutto in ambito nazionale, una diffusione piuttosto capillare del teatro di ricerca, con numerosi riconoscimenti e divenendo inoltre, per numerosi giovani un importante riferimento non solo formativo ma soprattutto aggregativo. Il gruppo, costituito quasi interamente da un nucleo stabile di attori, sviluppa un lavoro di ricerca destinato a una decodificazione dei vari linguaggi scenici.

Biografia:

Nato a Salerno nel 1973, Antonello De Rosa, nonostante la giovane età, ha un percorso importante alle spalle. Ha studiato presso la scuola internazionale di Mimo Corporeo e di ricerca sull’attore Icra diretta da Michele Monetta e Lina Salvatore ed in seguito ha frequentato la scuola teatrale dei registi Pasquale De Cristofaro e Michele Monetta, dove impara il metodo Stanislavskij e studia dizione, drammaturgia, regia e mimica corporea. Nel 2000 ha rappresentato Mamma di Annibale Ruccello, nel 2001 Fratellini di Francesco Silvestri, sollevando grandi consensi, e Le cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello, autore a cui è molto legato. Questa edizione viene premiata ad Agrigento come migliore spettacolo, migliore regia e migliore interpretazione. Nel 2004 è interprete e regista del testo scritto per lui da Peppe Lanzetta Femmene Stracciate che ottiene grandi consensi dalla critica teatrale. Scrive di lui Francesco Tozza: “In una geografia teatrale dai contorni piuttosto sfumati, con un terreno troppo spesso arido, è davvero motivo di soddisfazione verificare l’esistenza di un sicuro talento, vera e propria forza della natura per la vulcanica recitazione…”.

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