Da sempre all’avanguardia, il dipartimento diretto da Sisto Perdonà vanta una media di 120 interventi di robotica l’anno per il cancro alla prostata.
Cifre perfettamente in linea con la media nazionale e internazionale. Gli interventi di chirurgia robotica hanno rivoluzionato la vita dei pazienti il cui rischio di rimanere impotenti è bassissima. Nell’80 per cento dei casi pazienti affetti da tumori alla prostata hanno conservato la potenza sessuale. L’incontinenza urinaria è dello 0,6%.
Le stenosi post operatorie assenti. Gli urologi del Pascale sono stati tutor (scelti dalla company proprietaria del robot da Vinci) per la formazione di altri centri in cui è stato installato il Da Vinci. E la stessa company ha, a sua volta, organizzato e svolto al Pascale 8 convegni nazionali ed internazionali sulla chirurgia robotica.
“La chirurgia robotica – dice il direttore generale Attilio Bianchi – vede le proprie indicazioni incrementare nel tempo. Riceviamo richieste da tutta Italia e il numero di pazienti è tale che stavamo già pensando alla possibilità di dotarci di una nuova macchina robotizzata a doppia consolle, al fine di poter incrementare anche la attività di formazione, per la quale l’istituto si è fortemente caratterizzato”.
Dopo la denuncia della Ciarambino che dice che ci sono 4 differenti macchine in 4 diversi ospedali, questo sito viene in soccorso del governatore. Perchè non dite anche che le altre 3 maqcchine praticamente non lavorano e che ci sono costate un patrimonio?