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Amalfi: per Pasqua antiche tradizioni, musica classica e teatro

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Il pathos dello Stabat Mater e lo studio teatrale sull’umanità di Gesù nella Passione del Getsemani, tra gli appuntamenti per Pasqua ad Amalfi, che si affiancano alle antiche tradizioni ed ai suggestivi riti sacri, come la processione del Cristo Morto, che da sempre si perpetuano nell’Antica Repubblica Marinara. Il primo degli eventi promossi dal Comune di Amalfi, assessorato alla cultura ed eventi retto da Enza Cobalto, è fissato per sabato 24 marzo. Nell’Antico Arsenale della Repubblica alle ore 19.00 è in programma il “Concerto di Pasqua” con la giovane ma già prestigiosa Camerata Sorrentina, fondata da Luigi De Maio.

Per l’occasione l’ensemble sarà accompagnata dalla soprano Colette Manciero. Sotto le antiche volte di pietra viva dell’Arsenale si entrerà nel pathos della Settimana Santa con la composizione di musica sacra che per antonomasia scandisce questa fase dell’anno: lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi. L’opera settecentesca sarà accompagnata da musiche di Vivaldi, Mozart, e di Bach nell’insolita rilettura per mandolino, eseguite con grande maestria da una camerata che si definisce “A km0”, visto che è composta quasi esclusivamente da eccellenze artistiche della Penisola Sorrentina.

Lunedì 26 marzo alle ore 19.00, sempre all’Antico Arsenale della Repubblica, va in scena “Getsemani – Sacra rappresentazione” realizzata dall’Associazione Kaleidos per la regia di Ippolito Civale. La rappresentazione, che si sviluppa su testi inediti scritti da Alfonso Minutolo alternati a brani sacri del Vangelo di Giovanni, mira ad evidenziare l’umanità di Gesù che, nell’agonia del Getsemani, sperimenta il peso ed il limite profondo della sofferenza. Un peso umano, che lo accomuna alla storia dell’umanità intera. “Getsemani” nasce come naturale prosieguo della rappresentazione “INRI” tenutasi l’anno scorso all’Arsenale, in un progetto teatrale di drammatizzazione e narrazione degli aspetti meno trattati della figura di Gesù e della sua Passione.

L’assessore alla cultura ed eventi Enza Cobalto dichiara: “Amalfi ha una fortissima tradizione legata ai riti del Venerdì Santo. Una tradizione che amiamo vivere e che sentiamo fortemente, alla quale come Comune abbiamo affiancato alcuni piccoli cadeaux per i turisti e per gli amalfitani, pensati appositamente per il periodo pasquale. L’invito è quello di venire ad Amalfi, godere degli eventi, che sono tutti gratuiti, e scoprirne gli antichi riti”.

Riti che si perpetuano venerdì 30 marzo, quando la città intera si ferma di fronte alla Processione del Cristo Morto. Amalfi si spegne e si illumina solo delle suggestive luci delle fiaccole e dei bracieri, accesi per accompagnare la processione notturna. Il silenzio intervallato ai canti dei battenti, il buio rischiarato solo dal chiarore dei fuochi e fortissime emozioni scandiscono i passaggi di un rito secolare, percorso da una vena di dolore che trasforma la città stessa in un anfiteatro di costernazione. Un mare silenzioso di gente in preghiera si riunisce, per un grande e suggestivo rito di fede.

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