La casualità avrebbe avuto, secondo la ricostruzione presentata in procura, una parte importante. Il militare avrebbe difatti visto lo straniero alzare un braccio. Gli era davanti, pistola in pugno, è corso per bloccarlo mentre questi scavalcava una recinzione ma è scivolato.
Pensava che potesse anche lui avere un’arma e, poiché l’inseguimento stava avvenendo nei pressi di un parco abitato in via dei Picentini, il militare aveva pensato di impugnare la pistola per farlo arrendere. Invece è caduto e sarebbe partito così, involontariamente, il proiettile che ha colpito T.J., 42 anni, sotto l’ascella per trapassare il torace e uscire dal lato opposto.
I carabinieri stanno ora cercando di risalire alla sua cerchia familiare e di conoscenze. Ufficialmente risiederebbe a Marcianise ma nel Casertano di lui nessuno sa nulla; quindi stanno cercando di identificare e acciuffare anche i suoi due complici.
la legge italiana è una merda,favorisce i balordi e un militare che ha svolto il proprio dovere deve essere indagato,allucinante davvero allucinante.forza carabiniere…tutta la comunità è con te…tieni botta
Vergogna, non il carabiniere ovviamente.
La legge italiana ti permette di sparare quando sei già morto … paese di merda facciamo ridere
Ma si riesce a capire in questa pseudo Nazione che c’è qualcosa che non va, se non si mette mano realmente ai codici e si fanno delle riforme radicali della Giustizia si andrà sempre peggio. Ma quale esponente delle Forze dell’Ordine volete che vi difenda difronte ad un’aggressione o altro se poi va incontro ad un processo oneroso per lui e la propria famiglia, sicuramente si girerà dall’altra parte e interverrà a fatto accaduto. Qua ormai è Far West, terra di conquista da parte di questi malviventi, e non bastavano i nostri che abbondano, adesso ci vengono a conquistare anche da fuori e se vedete nelle carceri, quei pochi che se lo fanno, sono più gli stranieri.