Salerno: Scuole in piazza per la pace in Siria

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Questa mattina, venerdì 4 maggio, alle ore 11.00, gruppi di alunni degli istituti scolastici salernitani daranno vita ad un flash mob all’interno dell’istituto Santa Caterina da Siena-Amendola (inizialmente era al Parco del Mercatello ma le avverse condizioni meteo hanno cambiato i programmi) come segnale di solidarietà al popolo siriano. All’evento, promosso dall’Istituto Santa Caterina da Siena-Amendola, prenderà parte il Vice Sindaco di Salerno e Assessore alla Pubblica Istruzione Eva Avossa.
«Il nostro obiettivo è dare un segnale e un contributo di solidarietà al popolo siriano,
vittima di quello che ormai si può definire un vero e proprio genocidio, che si sta consumando nell’indifferenza assoluta del mondo», ha dichiarato Anna Rita Carrafiello,
dirigente scolastica dell’istituto Santa Caterina da Siena-Amendola – si legge su Le Cronache oggi in edicola -.
Tale evento nasce dall’iniziativa di un gruppo di dirigenti e operatori scolastici. E
le scuole salernitane avvertono il dovere civile di dedicare tempo e attenzione a beneficio
soprattutto dei bambini siriani, per i quali la campanella non suona ormai da
sette anni.
La scuola, luogo deputato per sua natura all’educazione e alla convivenza civile nonchéalla
diffusione di messaggi di pace e solidarietà, non può restare indifferente al
grido di aiuto che si leva da questo popolo martoriato.
«La Scuola italiana non può più tollerare il silenzio che ha accompagnato i sette anni di guerra in Siria e che continua ad accompagnare le tante guerre che pure si stanno vivendo in molte parti del mondo: il  4 maggio alle ore 11 la Scuola darà voce al popolo siriano e a tutti i popoli che oggi, nel 2018, ancora soffrono per gli orrori di conflitti che mietono vittime innocenti, orrori cui nessuna motivazione, né politica, né economica, né religiosa, puòdare giustificazione», ha dichiarato ancora la dirigente scolastica che oggi parteciperà al flash mob con i ragazzi che simuleranno scene di tranquilla vita quotidiana interrotte dal suono di una sirena a cui faràseguito il rumore di un bombardamento.
A questo punto gli alunni mimeranno scene di panico e di morte.

 

A seguire ci saranno le testimonianze di un ragazzo siriano sfuggito all’orrore della guerra. La manifestazione si concluderà con momenti di sensibilizzazione attraverso cartelloni, striscioni e musica dal vivo. Gli istituti scolastico che hanno aderito alla manifestazione sono: Iiss “S. Caterina da Siena– Amendola”; Istituto Comprensivo Rita Levi Montalcini; liceo scientifico Francesco Severi; liceo classico Torquato Tasso; liceo statale Regina Margherita; liceo artistico Sabatini-Menna; istituto superiore Giovanni XXIII; istituto comprensivo Barra (Lanzalone); istituto comprensivo Alfano-Quasimodo; VI Circolo Medaglie D’oro; Ipseoa Roberto Virtuoso; IC Giovanni Paolo II; Istituto Comprensivo Calcedonia; Itt Basilio Focaccia; Ipsasr ProfAgri e Liceo Statale Alfano I.

7 Commenti

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  • Che scansafatiche!
    Non potevano organizzare questa manifestazione lunedì 30 aprile, ed evitare di perdere un’altro giorno di scuola?
    Stesso discorso per la vicesindaco (a proposito :ma perché abbiamo un sindaco? ) che appoggia pure questo pretesto che come fine ha solo il fatto di non andare a scuola.

  • Una scusa per non andare a scuola, questi se ne fottono (lasciatemi passare il termine) della pace in Siria.

  • Non pensate alla siria pensate al vostro paese che è fallito e vi stanno portando all immigrazione all estero…. SVEGLIATEVI!

  • Non sarebbe meglio organizzare dei confronti e dibattiti nelle aule, magari invitando anche delle persone che hanno vissuto questa guerra o esperti di politica estera ? Come detto sopra, ennesimo protesto per non andare a scuola.

  • ma gli studenti che manifesteranno lo sanno geograficamente dove si trova la siria?

  • Assad dopo che ha saputo che le scuole salernitane protestavano , si accinge ad una tregua… Ma andate a scuola e non rompete le balle!!!

  • Magari in luogo di questa Carnevalata, avreste potuto organizzare una conferenza, invitando esperti di Medioriente, che ne so Alberto Negri, per cercare di comprendere a fondo le ragioni di questa crisi. Altra occasione perduta.

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