L’atteggiamento quotidianamente violento ed intimidatorio tenuto dall’indagato nei confronti dell’ex coniuge, concretizzatosi in abituali minacce, anche di morte, ed aggressioni telefoniche verbali, protrattosi per un lungo lasso di tempo e tutt’ora in essere, hanno generato nella vittima un perdurante stato d’ansia e di paura tale da indurla a temere per la propria incolumità, a non uscire più di casa da sola e ad interrompere la propria attività professionale.
La reiterazione della condotta criminosa dell’indagato, con sistematico ricorso a condotte violente e minacciose, emersa chiaramente nel corso della indagine svolta dalla Polizia Giudiziaria, ha determinato l’applicazione della misura coercitiva finalizzata ad evitare alla vittima ulteriori e più gravi conseguenze.
Commenta